Estendere l’autodifesa degli agricoltori nel contenere i cinghiali anche a familiari e dipendenti, come proposto a più riprese dalla Cia Agricoltori Italiani della Toscana, è effettivamente possibile. L’estensione è infatti stata introdotta dalla Regione Emilia Romagna: grazie ad un provvedimento recentemente approvato, si permette ai proprietari o conduttori dei fondi di avvalersi dei propri familiari o dipendenti e di due coadiutori di fiducia nel limitare la specie, per intervenire in ‘autodifesa’ per il contenimento di cinghiali e animali selvatici. In Toscana – ricorda la Cia regionale – oltre il 75% degli agricoltori non ha il porto d’armi, per cui concedere la possibilità di contenimento ungulati ai soli proprietari o conduttori è molto limitante.
Per questo come abbiamo più volte ripetuto è necessario estendere questa possibilità anche ad altri soggetti che gravitano nella stessa azienda agricola: sarebbe un aiuto, seppur parziale, nel limitare la presenza sempre più evidente e dannosa dei selvatici nelle colture e aziende agricole. Tutte le motivazioni avanzate fino ad oggi dalla Regione Toscana, quindi, decadono con il provvedimento adottato dall’Emilia Romagna.
In Emilia Romagna la disposizione consente, inoltre, agli agricoltori fino ad ora autorizzati dalla Polizia provinciale, di esercitare sui terreni in conduzione l’autodifesa e di essere esonerati dall’obbligo di ottenere una specifica abilitazione alla specie cinghiale in quanto negli anni hanno maturato le conoscenze e le capacità ora richieste. Per coloro che ne faranno richiesta e che non hanno mai attuato l’autodifesa – ha spiegato la Cia Emilia Romagna -, invece, sarà necessario acquisire la specifica autorizzazione a seguito della frequentazione di un corso e il superamento del relativo esame (Fonte: CIA Toscana).