Ci siamo, mancano soltanto due giorni alle elezioni politiche del 2018 ed è tempo di fare un bilancio conclusivo per la cabina di regia del mondo venatorio. Come è noto da tempo, Libera Caccia, ANUUMigratoristi, Arci Caccia, Enalcaccia, Ente Produttori Selvaggina, Federcaccia, Italcaccia e Comitato Nazionale Caccia e Natura hanno unito le loro forze, proponendo ai vari rappresentanti politici il programma venatorio relativo ad ambiente e ruralità.
Il consenso riscontrato è stato trasversale, dimostrando un interesse da parte di tanti partiti. Gli schieramenti in campo hanno sottoscritto il manifesto redatto dalla Cabina e sono stati ben 110 i candidati coinvolti in questo caso. Il documento prevede il riconoscimento del ruolo della caccia e della figura del cacciatore per quel che riguarda la gestione dell’equilibrio faunistico-venatorio, fondamentale per mettere in salvo la biodiversità. Inoltre, sono inclusi impegni ben precisi per quel che concerne la valorizzazione del settore rurale-venatorio in tema di gestione e sviluppo del territorio.
Uno degli obiettivi da raggiungere sarà quello di far crescere l’impresa agricola in un contesto di tipo multifunzionale, senza dimenticare ovviamente l’ambito economico e funzionale. I candidati sottoscrittori fanno parte dei partiti più diversi, nello specifico Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Forza Italia, Lega, Insieme, Noi con l’Italia, Liberi e Uguali, Più Europa e Civica Popolare.