Più si parla di caccia e gestione venatoria e più ci si avvicina alla politica e ai possibili voti per eventuali elezioni; i più vari raggruppamenti e soggetti politici iniziano a collocarsi e schierarsi con maggioranze o minoranze di individui con il solo intento di accaparrarsi voti.
Grande è l’attenzione da parte dei signori politici verso un pugno di voti, con promesse su possibili modifiche alle leggi e o regolamenti in essere che però puntualmente ogni anno tali soggetti, son capaci di creare semplicemente solo caos, capaci persino di far chiudere in alcune regioni italiane la nostra passione. Motivo?? Totale ignoranza dell’argomento da trattare e tutelare, ovvero la Caccia.
Certo, non è sempre così, anzi, vi son politici che per la Caccia in questi anni stanno e faranno ancora tanto, tutelando la categoria dei cacciatori e l’indotto economico che gira intorno ad esso. Ove vi sono politici capaci e corretti, tutto funziona egregiamente ed animalisti e cacciatori convivono senza ulteriori malesseri. La caccia in Italia è penalizzata, nonostante siano proprio i cacciatori che con i loro continui contributi volontari siano parte attiva di una corretta gestione faunistica e forestale.
I cacciatori sempre in forma volontaria, partecipano alla prevenzione incendi, con continui interventi di pulizia dei boschi, a dar del cibo ad ungulati e altre specie selvatiche durante le nevicate o il caldo torrido, e potremmo stare ore a descrivere tutte le lodevoli attività volontarie eseguite dai cacciatori che fan certo risparmiare abbondantemente, le amministrazioni locali nella gestione del patrimonio faunistico forestale. Io Animalisti o ambientalisti che fanno quanto in narrazione non ne ho mai visto, e allora perché il Sig. Consiglio di Stato o i vari Tar regionali non fanno altro che dar ragione a dei ricorsi assurdi, che basterebbe leggere le motivazioni dello stesso per capire che l’unico scopo di tale ricorso sia far chiudere la caccia, senza neppur immaginare i danni connessi a tale divieto, vedasi gli ungulati nei centri abitati.
A grande rammarico, siamo stufi, e stiamo diminuendi di anno in anno, comunque ancora tanti e se maggiormente uniti, nessuno potrà porre fine ad una passione utile per l’equilibrio dell’ecosistema e alla corretta riduzione dei danni alle colture, ogni anno per milioni di euro, che ungulati ed altri selvatici perpetrano all’agricoltura.
Pierfilippo Meloni