La sede scelta per questa prima giornata è l’Azienda Agricola Sperimentale Regionale “Improsta”. Il progetto è nato dalla volontà di approfondire le nozioni su patologie, produzione e trattamento della selvaggina e delle sue carni, in modo da garantire al consumatore finale un prodotto sicuro dopo la caccia. L’igiene e la sicurezza dei cibi sono traguardi a cui deve ambire anche il mondo venatorio.
Ecco perché i cacciatori dovranno essere ben formati sul comportamento corretto da tenere e sul trattamento degli alimenti. Tra l’altro, la carne del cinghiale è ottima dal punto di vista nutrizionale e organolettico: inoltre, è molto richiesta da ristoranti e agriturismi e i consumatori la apprezzano parecchio. I responsabili scientifici del progetto formativo sono il professor Alessandro Fioretti, il dottor Vincenzo Caputo e il dottor Achille Guarino, mentre il coordinatore del progetto è il professor Vincenzo Veneziano (Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali).