54 anni esatti
Si festeggia oggi in tutto il mondo, la 54esima Giornata della terra – Earth Day –la più celebrata “giornata” a livello internazionale fra le tante dedicate ai temi ambientali, forse perché racchiude al suo interno tutto ciò che riguarda la nostra casa comune e coloro che la abitano. Nata ufficialmente il 22 aprile 1970 per sensibilizzare sui temi della sostenibilità ambientale, della tutela e salvaguardia del Pianeta, contro i rischi dell’incuria, dell’abbandono, dell’inquinamento di aria, acque, suolo, dissesti idrogeologici, cementificazione, antropizzazione.
Il tema di quest’anno
Il tema di quest’anno è “Terra contro plastica” per mettere un focus sul recupero e l’uso di materiali meno impattanti e riciclabili. Un problema grave, la cui punta dell’iceberg un po’ semplicisticamente ma altrettanto immediatamente percepibile da chiunque è rappresentata da tutte le bottigliette e di incarti che troviamo ovunque frequentando non solo gli spazi pubblici verdi, ma anche campagne e boschi. Rappresentano i rifiuti più comuni – ma anche quelli che sarebbe più facile conferire nei giusti punti di raccolta domestici – che in ogni giornata ambientale organizzata come cacciatori troviamo fra le decine e decine di quintali di rifiuti raccolti. Ma oltre all’obbiettivo scelto per questa edizione, Federcaccia e i cacciatori sono da sempre attenti ai temi ambientali, alla salvaguardia della biodiversità e alla tutela di territori e specie selvatiche.
Il ruolo dei cacciatori
Come frequentatori dei boschi e della natura abbiamo ben presenti tutti i rischi che questa corre e quanto sia cambiata rapidamente, accelerando ulteriormente negli ultimi anni malgrado tutto l’impegno posto su queste criticità. Perché chi meglio di noi cacciatori conosce il territorio e tutti gli attacchi che subisce? Li osserviamo e subiamo di persona, non solo attraverso le riviste o gli schermi degli smartphone. Ecco perché questa Giornata della Terra è anche la nostra giornata. Perché come amiamo dire l’ambiente è di chi lo pratica e non di chi lo predica: lo facciamo oggi, come in tutti gli altri giorni dell’anno. Perché la natura, per conoscerla, amarla e tutelarla va vissuta e frequentata, sempre, in ogni stagione. E noi la nostra attenzione e riconoscenza per la Terra, dei cui frutti godiamo e preleviamo con rispetto, in modo sostenibile e regolato, la esprimiamo non limitandoci alle celebrazioni ma vivendo nei territori, perpetuando riti e valori di quella ruralità che grazie al legame con la natura sono nati e si sono tramandati (fonte: FIDC).