Si festeggia oggi in tutto il mondo la 51a Giornata Mondiale della Terra, forse il più grande evento internazionale di sensibilizzazione alla sostenibilità ambientale e alla tutela e salvaguardia del Pianeta fra i tanti celebrati a ogni livello. Il tema di quest’anno è: riparare il danno. Ovvero preoccuparci non solo di ridurre il nostro impatto sull’ambiente, ma anche di rimediare al danno già fatto. Danni che come frequentatori dei boschi e della natura abbiamo ben presenti, perché chi meglio di noi cacciatori conosce il territorio e le sue criticità? Incuria, abbandono, inquinamento, dissesti idrogeologici, cementificazione, antropizzazione… sono tutti fenomeni che osserviamo e subiamo di persona, non attraverso le pagine patinate delle riviste o gli schermi di tv e pc.
E spesso, nel nostro piccolo, operiamo per cercare di rimediare. Il nostro amore e attenzione per la Terra, dei cui frutti godiamo e preleviamo con riconoscenza e rispetto, in modo sostenibile e regolato, lo esprimiamo ogni giorno, vivendo il territorio e tutelandolo, mantenendo vivi riti e valori della ruralità che attorno al legame con la natura sono nati e si sono tramandati.
Oggi, la grande maggioranza di chi osserva questa ricorrenza la celebrerà on line, pensando di aver contribuito così a “salvare” la terra e dimostrato la sua sensibilità ambientale. Di noi, chi potrà, lo farà calpestando l’erba e accarezzando un tronco d’albero, respirando l’aria di un bosco e ascoltando i suoni della vita che si risveglia, magari raccogliendo le tracce di civiltà lasciate dal passaggio di qualche “amante” della natura, probabilmente aspettando il tramonto dopo aver visto l’alba. Come ogni giorno felice della nostra vita. La differenza per noi è chiara. E per voi?