Dove c’è la preda, soprattutto se in grande quantità, c’è anche il cacciatore. Una legge di natura antichissima, creata appositamente per mantenere l’equilibrio, fondamento essenziale della vita stessa e di ogni ecosistema sano e salubre (che vale a dire non contaminato dall’uomo). Ma l’uomo ha questa sua mania di esagerare, ed ecco allora le conseguenze. I lupi sono ormai sono a pochissimi chilometri da Labaro e Prima Porta, dunque a Roma: sono attratti dai cinghiali e si stanno avvicinando nell’area più urbanizzata della città. Gli esemplari sono almeno una quarantina e girano tra Formello, Sacrofano e Campagnano di Roma come riportato anche dalle segnalazioni de Il Messaggero. C’è chi addirittura si sveglia di soprassalto avvertendo chiaramente degli ululati nella notte.
Ma tra lupi e cinghiali c’è anche una lotta per la sopravvivenza: i secondi si stanno mangiando di tutto e i primi si muovono molto più affamati. Così affamati che, spesso, si fiondano a capofitto su capre, pecore, galline, oche che trovano negli allevamenti romani. Per il momento il Parco di Veio ha messo in piedi un piano di monitoraggio con fototrappole per capire dove si stanno spostando e ha allestito alcune reti anti-lupo per fare in modo che non attacchino il bestiame. La loro direzione, ad ogni modo, è già in parte tracciata, basta seguire le prede: più i cinghiali si spostano verso il centro più anche loro possono sentirne attratti (Corriere della Città).