E’ stata approvata dalla Giunta regionale della Toscana, su proposta dell’assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, con la Delibera (n. 1003), la richiesta della Cia Toscana Centro contenuta in un documento di proposte presentato nei giorni scorsi ai rappresentanti della politica regionale. “Come avevamo chiesto – commenta il presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini – sarebbe stato molto importante che negli ATC Firenze 4, Firenze 5 e Pistoia fosse approvata, con urgenza, la possibilità di fare il prelievo selettivo nelle aree vocate. Siamo molti soddisfatti che la nostra richiesta sia stata presa in considerazione ed inserita in delibera regionale.
In pratica viene consentita l’attivazione della caccia di selezione riservata agli iscritti delle squadre nei territori di aree vocate. A questo punto, essendo già stati licenziati gli atti necessari all’attivazione, ed anche approvato il relativo disciplinare, gli uffici provvederanno a comunicare ai capi distretto le modalità operative. Siamo soddisfatti di questa accelerata nella direzione da noi auspicata – e di questo un ringraziamento va alla Giunta regionale, all’assessore e vicepresidente Saccardi e ai consiglieri regionali -, verso il contenimento degli ungulati che assediano le produzioni di questo territorio. C’è ancora tanto da fare, ma questo è un passo importante” conclude Orlandini.
La delibera approvata all’unanimità, precisa “di approvare, i piani di prelievo per la caccia di selezione al cinghiale nelle Unità di Gestione ricadenti in area vocata degli ATC 11 Pistoia, 04 Firenze-Prato e 05 Firenze Sud, di cui all’Allegato A) al presente atto, con i quantitativi minimi per ciascuna classe di sesso/età in esso previsti”. Fra le altre richieste del documento Cia Toscana Centro, viene chiesta l’abolizione del cosiddetto “buffer” di 400 metri di distanza dall’area vocata “in esclusiva” ai selettori iscritti alle squadre al cinghiale: attualmente, infatti, non possono andare nella zona a maggiore criticità (quella fra il vocato e il non vocato) i selettori iscritti all’ATC e i proprietari di terreni, diminuendo di molto la possibilità (e la volontà) di eliminare i cinghiali (Fonte: CIA).