L’Intergruppo si è detto favorevole alla maggiore tracciabilità delle armi da fuoco, così come voluto dalla Commissione Europea, sottolineando allo stesso tempo come “le armi da fuoco registrate possedute da cacciatori e tiratori sportive non sono mai state il problema”. La risoluzione è stata commentata dal presidente dell’Intergruppo, Karl-Heinz Florenz, il cui punto di vista è stato condiviso da molti europarlamentari.
Come spiegato da Filippo Segato, segretario generale di FACE, il lavoro e l’approccio equilibrato dovrebbero essere lodati, anche perché le limitazioni ingiustificate all’acquisto e al possesso di armi da fuoco non sono altro che una prima vittoria dei terroristi sugli stili di vita e i diritti di ben 12 milioni di cacciatori e tiratori europei. La risoluzione è stata pensata per mettere in evidenza i punti deboli della proposta.
Bruxelles è stata sollecitata a sostenere il principio di sussidiarietà per materie come l’età minima, i test medici e la periodicità, adottando regole minime di base per la custodia di armi e munizioni. Il dibattito è molto acceso anche per quel che concerne la vendita online delle armi. L’Intergruppo pretende che non ci siano discriminazioni contro gruppi specifici come appunto i cacciatori e i tiratori. Una raccomandazione, infine, riguarda l’adozione di norme di conversione comuni, al fine di garantire la conversione irreversibile delle armi da fuoco automatiche.