I presunti attacchi della caccia
Anche Giampiero Sammuri, biologo e specialista in amministrazione pubblica, entra nel dibattito sollevato dalla lettera aperta inviata a firma di alcuni esponenti del mondo ambientalista e associativo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni a difesa di ISPRA dai presunti attacchi del mondo venatorio. Esperto di aree protette e autore di oltre 30 pubblicazioni in campo zoologico e ambientale, con nel proprio curriculum incarichi di primo piano fra i quali quello di Presidente del Parco della Maremma, docente sulla gestione delle aree protette presso l’Università di Siena, Presidente della Federazione italiana dei parchi e della Riserve Naturali e Presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, Samuri ha affidato le sue riflessioni a un articolo pubblicato su Greenreport.
I pareri dell’Istituto
Ripercorrendo le vicende legate alla lettera e alle prese di posizione in merito di alcuni esponenti del mondo politico, Sammuri in buona sostanza si chiede “se chi difende (giustamente) ISPRA per i pareri che dà sui calendari venatori è disponibile a fare lo stesso quando l’Istituto esprime pareri favorevoli per l’eradicazione del Daino nel parco nazionale del Circeo o nella Pineta di Classe e nel bosco della Mesola per tutelare il cervo italico, del Muflone all’isola del Giglio, dello scoiattolo grigio in molte zone d’Italia, del Castoro in Italia centrale, per rimuovere alcuni orsi problematici in Trentino o per l’abbattimento di qualche lupo. Oppure quando esprime parere favorevole al calendario venatorio della regione Abruzzo per quanto riguarda la caccia al Cervo”.
Questione di tifoserie
Insomma, ISPRA parrebbe avere ragione o torto “a seconda di quale ‘tifoseria’ si rappresenta”. Un pensiero che per Sammuri è “egualmente ridicolo”. (Foto tratta dal sito del Parco dell’Arcipelago Toscano).