Caccia alla migratoria: tortore e colombi… alla «livornese» – Tortore e colombacci costituiscono ormai in molte regioni italiane la quintessenza della pre-apertura settembrina. La tortora selvatica, nidificante alle nostre latitudini ma svernante in lidi posti assai più a sud del nostro Paese, fa parte della tradizione venatoria nostrana, il colombaccio, migratore per eccellenza, nella sua veste di specie estatina, rappresenta una novità dal momento che la sua presenza alle nostre latitudini, come specie stanziale è relativamente recente
Ruoli nella caccia al cinghiale: la dura vita del canaio – La caccia al cinghiale in braccata rappresenta l’esempio più eclatante di disciplina venatoria a carattere gregario. Implica cioè una ripartizione di compiti tra i numerosi componenti di un gruppo di cacciatori che si forma proprio con lo scopo di conseguire un obiettivo condiviso. Il rispetto dei ruoli è essenziale ai fini del successo venatorio, ed è per questo che non è pensabile ritenere l’apporto di alcuni membri del gruppo più decisivo di quello di altri. Tuttavia, ogni volta che affrontiamo questo argomento, ed in particolar modo delle differenti mansioni cui debbono provvedere i membri della squadra, non manchiamo mai di sottolineare come il ruolo che implica l’impegno e le responsabilità maggiori sia indiscutibilmente quello del canaio
Caccia vagante: fermatori e fagiani – Il fagiano non è selvaggina per il cane da ferma. Quest’affermazione può suonare strana a qualcuno ma io la penso così. Il fagiano, infatti, tende troppo a pedinare e si nasconde sovente in posti dove il cane da ferma appare pressoché inutile; ma è altrettanto vero che soprattutto qui in Italia lo si è sempre cacciato coi fermatori…
Aspettando l’apertura: ornitologia di casa mia (2 Parte) – Dove come promesso giusto un paio di settimane fa, mentre chiudo il cerchio relativo la catalogazione dell’avifauna che allieta il paesaggio alle mie finestre, colgo l’occasione per tirare qualche orecchio a chi dovrebbe per l’appunto occuparsi di gestione…
Armerie e armieri d’Italia: l’APL di Lucera – Abbiamo parlato in passato delle armerie, della loro riduzione di numero, soprattutto delle trasformazioni che hanno subito. Un processo di modernizzazione indispensabile per sopravvivere alla crisi della caccia paragonabile a quello dei negozi di vicinato diventati supermarket. Ma, nonostante i cambiamenti subiti, le armerie continuano a rappresentare per i cacciatori un punto di riferimento indispensabile come l’APL di Lucera che abbiamo recentemente visitato
Caccia&arte: a colpi di pennello – Noi li abbiamo incontrati all’ultima EXA, voi potete trovarli nelle gallerie d’arte o nei loro atelier. Sono gli artisti animalier, quelli che mettono selvatici e caccia al centro della propria ispirazione. Qui ve li presentiamo in carne, ossa e opere
La caccia e la legge: trasporto aereo di armi e munizioni – Non pochi fra coloro che hanno scelto Diana come divinità a cui dedicare il proprio tempo libero sono quelli che spinti dalla passione venatoria decidono di volare verso altri lidi in grado di regalare loro maggiori soddisfazioni. Per tutti esiste però una seccatura: il trasporto aereo delle armi. Ecco il punto su questa spinosa situazione normativa
Caccia in azienda: i silenzi di Diana – L’occasione per una visita fuori programma a il Palasaccio, l’azienda di caccia nel cuore dell’Appennino fra Firenze e Bologna, ce l’ha messa su un piatto d’argento il Trofeo dell’Appennino, prova Sant’Uberto, organizzata il giugno scorso dalla sede FIdC di Prato. Un posto in cui, invece di frastornarsi con la vita e le macchine di tutti i giorni, possiamo incantarci alla voce delle starne e a quella del fagiano, rotte dai grugniti dei cinghiali che si rincorrono nel buio dei castagneti. Quando non si leva possente il bramito del cervo…
Caccia all’estero: Scozia: il primo amore… – Un amico, Walter Zampieri, ci accompagna alla «riscoperta» della Scozia, di un paradiso venatorio che, a differenza di altri, mantiene inalterato nel tempo il suo fascino ma soprattutto la sua elevatissima qualità. Molte mete estere sono infatti andate soggette a un progressivo e in certi casi irreversibile scadimento che, nonostante il sensibile ridimensionamento dei prezzi, ha portato i cacciatori più esigenti a disamorarsi e ad abbandonarle
In cucina: costata di capriolo ripiena – Si avvicina l’apertura per la caccia di selezione al capriolo e molti lettori avranno a disposizione un po’ di carne fresca di questo meraviglioso selvatico. Tuttavia il clima estivo, con le sue temperatura torride, poco si presta a sughi e intingoli, ecco quindi una ricetta diversa, ottima da godere con gli amici
Konus Pro 3-12×50 IR : Ottimo rapporto qualità-prezzo – La diffusione dei prodotti ottici della Konus ha oramai uno spazio ampio anche nel nostro mercato e si vedono sempre più sovente cannocchiali da mira, lunghi e binocoli con questo marchio che, negli Stati Uniti, è considerato da anni una soluzione adeguata per il favorevole rapporto qualità e prezzo
Fair Premier EM: Entry Level – Un fucile di costo accessibile a chiunque, ma con soluzioni meccaniche, materiali e realizzazione tali da creare un prodotto connotato da un eccellente rapporto qualità-prezzo
Merkel Billing 96K :tradizione e nuove soluzioni – I fucili misti, da sempre patrimonio culturale della Mitteleuropa, offrono soluzioni plurime in un solo mezzo di caccia con la montagna e suoi selvatici, di pelo e di penna, quale denominatore comune. Nuove soluzioni si sono affacciate in questo settore
Brenneke 8x68S con palla TOG da 14,2 g (220 grani): rigato Brenneke – Dopo aver creato palle storiche come la slug per fucili a canna liscia e le TIG per armi rigate, la grande casa tedesca propone ora una intera gamma di cartucce dalle prestazioni molto interessanti. Abbiamo provato quelle in calibro 8x68S
CRKT Edgie 2: il sempre affilato – Il fortunato coltello Edgie, con un disegno di lama che consente di avere una punta, un diverso sistema di blocco ispirato a quello di Ron Lake ed un diverso sistema di affilatura. Non un nuovo coltello, ma un coltello nuovo, ancor più efficiente e sempre affilato
Cinofilia agonistica: Leonardo Burresi, ritratto di un giovane dresseur – «Dresseur», magica parola della cinofilia italiana, copiata da noi ai francesi fin dall’epoca degli albori della passione italiana per le prove dei cani da ferma. Usata a proposito, ma anche qualche volta a sproposito: i francesi l’ hanno coniata, noi adottata ma diversamente hanno, invece , fatto ad esempio i tedeschi, gli olandesi, i britannici e gli irlandesi ed ancora altri. Il termine francese significa, semplicemente, «addestratore». Poi, nella prassi di tutti i giorni, racchiude in sé anche i termini di «preparatore» e di «conduttore»
Cinotecnica: Baffo da ferma – riflessione tecnica sullo standard di una delle razze italiane più apprezzate dai cacciatori di casa nostra, lo spinone italiano
Cinofilia: iscrizioni cuccioli all’ENCI; razze da cerca alla riscossa – Non si può dire che il 2009 sia stata una annata delle migliori per le razze da caccia: il gruppo dei segugi perde infatti oltre 4.000 unità (ma una spiegazione c’è e si chiama segugio maremmano…) e quello dei cani da ferma oltre 1.600, mentre il bilancio è positivo, invece, per i cani da cerca e riporto e per i bassotti. In compenso mister setter rimane la razza più diffusa in Italia e continua a stare davanti al famoso pastore tedesco. Merito dei cacciatori ovviamente