Colombacci:dal «palco» in Val Padana – Non solo caccia al campo a nord del Po; recentemente alcuni pionieri toscani, forti di una esperienza maturata di generazione in generazione, hanno esportato in piena pianura padana pure la gloriosa tradizione della caccia ai colombi dal palco, piatto forte della tradizione venatoria delle nostre regioni centrali.
Impianti di caccia, quelli rivolti a scrutare l’orizzonte prealpino, che ricordano in tutto e per tutto i fratelli maggiori allestiti nei boschi di leccio, pino e querce del versante tirrenico della Penisola, ma che a queste latitudini settentrionali risultano inevitabilmente trasposti in un contesto naturale che nulla ha a che vedere con quello che di consuetudine fa da cornice alla caccia autunnale al nostro amatissimo trasvolatore dei cieli d’ottobre.
Caccia vagante: tirare per credere – Talvolta capita di dover decidere in pochi istanti se azzardare o meno un colpo. Accade quando un selvatico sta sul confine delle probabilità, in quella terra di nessuno che è sia luogo mentale, sia luogo fisico: pertanto, alla sorpresa dell’avvistamento potrebbe seguire un tiro dall’esito incerto. Come funziona, quindi, quando all’orecchiuta, che se ne va indisturbata, ci lega soltanto il nostro istinto venatorio?
Caccia al cinghiale: cani, cinghiale, cinghialai – Nella caccia al cinghiale vi sono particolari cacciate che rimangono impresse in modo indelebile nella mente di tutti i partecipanti. Battute cariche d’emozioni incredibili, di situazioni al limite, dove sono i selvatici a dettar legge mettendo a durissima prova segugi e cinghialai. Insomma giornate dove ci vogliono cani e cacciatori di quelli con la «C» maiuscola.
Gestione: monitorando beccacce – il racconto che segue è il diario minimo di un pomeriggio di fine marzo sull’Appennino umbro-tosco-marchigiano dove. Partito in buona compagnia a censire beccacce, senza l’ansia di sparare, ho sicuramente apprezzato di più il lavoro dei cani e scoperto tanti piccoli e grandi segreti
Sognando agosto: caprioli anomali – Con amici e colleghi, frequentiamo assiduamente le stesse zone di caccia, in ogni stagione dell’anno. Qualcuno, tuttavia,pensa che siamo fuori di testa perché non parliamo di «caprioli» e basta, ma battezziamo ogni capo con nome e cognome, stagione dopo stagione e in ogni periodo dell’anno. Questa personalissima classificazione, che si basa sulle caratteristiche e anomalie del palco, ma anche su espressioni e comportamenti, non ha valore scientifico o statistico, ma rappresenta un campione piuttosto significativo di quanto non troviamo sui libri di zoologia.
Caccia agli acquatici: i grandi laghi del Nord Italia – I grandi laghi del Nord Italia sono un ambiente particolare. Maggiore, Como/Lecco, Varese, Iseo e Garda sono i principali ma anche altri, minori nella superficie ma non certo in qualità e bellezza, quali il Vivero, Orta, Comabbio, Monate, Pusiano, Annone, Frassino ecc. sono un meraviglioso corollario al paesaggio alpestre padano.
In cucina: tartara di capriolo – Per gli amanti della carne cruda ecco una ricetta, originaria del Veneto, destinata a imbandire le tavole estive. Un piatto fresco per i palati più sofisticati che permette di assaporare il popolare ungulato in una veste nuova e leggera.
Diana nell’arte: Cecconi, pittore dell’arte venatoria e animalier – Eugenio Cecconi è stato ed è uno tra i più ammirati e apprezzati pittori vissuto nella seconda metà dell’800 e inizi del ‘900. Nasce l’8 settembre del 1842 a Livorno, proprio nel giorno in cui questa città onora solennemente la Madonna del santuario di Montenero, da tutti considerata la loro protettrice.
Residenze di caccia: la reggia di Caserta – Complesso di «regali» proporzioni, posto su un terreno inizialmente acquistato dal sovrano come riserva di caccia, venne realizzata da Luigi Vanvitelli che lo progettò su modello della reggia di Versailles. Il risultato è un mirabile capolavoro architettonico dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco con una superficie coperta di 44.000 metri quadrati ed uno straordinario parco che si estende a perdita d’occhio per oltre tre chilometri tra fontane, statue e cascate.
Estero: quaglie balcaniche. – Per chi ha voglia di riprendere la stagione con qualche schioppettata già sulla coscienza, per chi non ce la fa ad aspettare, per chi desidera mettere alla prova quel cucciolone che ha mostrato qualche buona attitudine ma deve comunque passare l’esame definitivo, per chi vuol farsi qualche giorno di caccia insieme a un bel bagno in mare, per chi non accetta di passare le ferie solo a piantare pomodori nella casetta di campagna, per chi vuole stare tre giorni in compagnia degli amici e del proprio ausiliare senza spendere molto… per tutti costoro non resta che una bella gita a quaglie.
Epistole cinghialaie: un lavoro di squadra – Proprio così cari amici, per stavolta non è la Regina del bosco la protagonista del nostro servizio bensì l’irsuto Re della macchia. L’animale protagonista di meravigliose battute che, al contrario delle nostre usuali scorribande, compiute in silenzio e solitudine, viene cacciato da una pletora di cacciatori, ognuno con il suo ruolo e la sua storia da raccontare.
Exa 2010: viaggi e vestiti in nome della caccia – Nello scorso numero abbiamo passato in rassegna le novità emerse a Brescia dai settori: armi, munizioni e ottiche. Ma Exa come al solito è stata grande vetrina di molto altro. Qui andiamo a vedere cosa bolliva in pentola alle voci: turismo, moda, accessoristica tecnica
Fucili: Franchi Raptor, tecnica e classe – Franchi è sinonimo di semiauto e nella tradizione si sviluppano nuovi modelli con le tecnologie attuali della presa di gas e dell’inerziale, ricercando il peso minimo e una classe che appaia evidente ponendo mano al fucile.
Fucili: Fausti Express, il cacciatore elegante – Non è solo un completamento di gamma. ? un fucile pensato per la sua funzione e progettato per la caccia in battuta, ma capace di molte cacce.
Munizioni a palla: tre cartucce ad hoc per il 7,62x39mm – Negli ultimi dieci anni la tecnologia applicata alla produzione di munizionamento venatorio per la caccia a palla è stata in grado di offrire nuovi prodotti e nuovi parametri tali da poter riscrivere il Grande Libro della Balistica Venatoria
Racconti di caccia: perché Sanremo era Sanremo – Il ricordo di una gioventù spensierata e ormai lontana, fa da cornice ad una strana avventura capitata nel famoso campo di tiro della cittadina ligure. Una storia di altri tempi, tra fugaci amori e inganni, che merita ancora di essere raccontata.
Cinofilia: Pointer Club, un nuovo governo – Sabato 8 maggio, a Modena, si è riunita l’Assemblea dei Soci del Pointer Club d’Italia convocata espressamente per la nomina del suo nuovo Consiglio: davvero importante era questa occasione poiché il Club veniva da un periodo un po’ particolare e relativo alla sospensione, da parte dell’Enci, del suo Presidente Pino Della Torre. L’affluenza è stata notevole e ben 511 risultano essere stati i votati su un totale dei Soci, nel 2009 di circa 850.
Esegesi di un mito: bloodhound, un cane dietro un naso – ? sempre difficile accostarsi ad un mito. Il rischio di cadere nello scontato o nella retorica è davvero più alto di quello che si potrebbe pensare. Ed il bloodhound, un mito lo è davvero. Una leggenda vivente, un «cult dog», che affascina e appassiona ancora oggi come dieci secoli fa…
Biblioteca del cacciatore: manuale dell’uccellatore – Il «Libro dell’uccellatore» costituisce, dopo la celeberrima opera di Alberto Bacchi Della Lega «Caccie e costumi degli uccelli silvani», editata da Lapi per la prima volta nel 1892, la ripresa della trattazione di questo argomento che fino al ‘700, e da tempi immemorabili, aveva avuto la fortuna di trovare interpreti come il novarese Giovan Pietro Olina o il veronese Antonio Tirabosco o, ancora, il bolognese Vincenzo Tanara, solo per fre tre esempi.