Quando si parla di tiro a volo e di caccia, il primo pensiero va ad armi e munizioni, ma un fattore altrettanto fondamentale è rappresentato dalla vista, se non ci vediamo bene diventa difficile centrare l’obiettivo, sia esso un piattello o un fagiano. Personalmente, essendo ormai gli occhiali, come forma di protezione, obbligatori in praticamente tutte le discipline del tiro, mi trovavo nella difficoltà di messa a fuoco, specialmente nel momento della partenza, del pull…, imputavo questa difficoltà alle lenti che utilizzavo, ma… niente di più sbagliato.
Avendo sentito parlare di DE.LA.RO., su consiglio del mio amico e campione di Skeet, Riccardo Filippelli, mi sono recato a Urgnano da Toni De Maria, il quale dopo una approfondita visita optometrica, durata circa 45 minuti, mi ha riscontrato una ipermetropia dell’occhio sinistro e che avrei avuto bisogno di occhiali con lenti correttive e qui ho scoperto un mondo, il sistema DE.LA.RO.
Toni mi racconta come è partita la sua avventura, circa tre anni fa sono entrati nel suo negozio Ivan Rossi e Silvia Lamera, figlia di Renato proprietario del TAV Cieli Aperti che si trova a circa un chilometro di distanza dalla sede di DE.LA.RO., chiedendogli di riprodurre le lenti dei loro occhiali da tiro. Avendo notato il tipo di lenti e l’attività cui erano destinate, ha fatto alcuni ragionamenti e senza dire nulla, non solo ha rifatto le lenti ma le ha rese antiriflesso, suscitando subito l’entusiasmo dei due tiratori che ne hanno rilevato immediatamente la miglior qualità, da ciò dopo vari steep è arrivato all’ultima versione di lenti che sottoposte a un particolare trattamento sottovuoto, ne viene ottimizzato l’effetto antiriflesso oltre a renderle particolarmente robuste.
Il passo successivo è stato passare alla montatura, anche qui sono stati necessari diversi passaggi fino ad arrivare all’attuale quarta serie, realizzata in un acciaio particolare molto flessibile, caratterizzata da un nasello regolabile e tenuto in posizione da una vite di fermo sul ponte, disponibili in quattro misure diverse di lunghezza dell’asta, per un peso di soli 14 grammi. La montatura e il nasello così realizzati diventano praticamente invisibili senza disturbare il campo visivo del tiratore. A questo punto è subentrata anche la necessità di realizzare lenti correttive, e qui è venuta fuori la professionalità dell’ottico, Toni si è subito reso conto che il tiratore al momento dello sparo tiene la testa in una posizione particolare e sempre diversa fra una persona e l’altra, pertanto misurare il centro focale nel modo classico, con il righello ottico, non poteva dare risultati ottimali. Da qui è nata l’idea di sviluppare un software apposito.
A tal scopo, dopo aver spento le luci principali, proietta un campo di Trap sulla parete di 24 m2 del suo studio e mi chiede di montare il mio fucile, installa sulla bindella una piccola telecamera orientata in modo da riprendere la posizione dei miei occhi e mi fa simulare il tiro ad alcuni piattelli sia destri sia sinistri. Con questo sistema, abbinato a un software che ha richiesto oltre un anno di sviluppo, test e modifiche, lui e la sua assistente Lisa sono in grado di valutare, verificando le fotografie ricavate dalla telecamera l’esatta postura del viso e degli occhi al momento dello sparo. Ciò permette la realizzazione delle lenti ad hoc per il singolo tiratore, con il punto focale decentrato ma in asse con l’occhio e la linea di mira.
Il sistema DE.LA.RO. consente la realizzazione di lenti, bianche o colorate, graduate e personalizzate, tutti gli altri occhiali da tiro prevedono l’utilizzo di lenti graduate posizionate internamente alla mascherina, il che costringe la luce ad attraversare due lenti, quella colorata e quella correttiva, ogni lente devia l’angolo d’incidenza della luce, pertanto con due lenti la deviazione raddoppia perdendo di limpidezza. Per di più generalmente si tratta di occhiali avvolgenti che per loro natura aumentano le distorsioni laterali.
Il tutto spiegato da un uomo molto cordiale e competente ma soprattutto che emana una grande passione per il suo lavoro, e ci tiene a precisare che il progetto è partito dall’ottico, pertanto da una prospettiva scientifica derivata da una profonda conoscenza del prodotto “lente” in tutte le sue sfaccettature e peculiarità e da quelle che sono le possibili problematiche dell’occhio umano. Fondamentale per lo sviluppo dell’occhiale anche l’apporto dei tiratori che sviluppano e testano sul campo la validità del prodotto prima della commercializzazione.
La professionalità di Toni De Maria gli ha portato un grande successo in tutto il mondo, nella sua scuderia annotiamo molti dei nomi più importanti del tiro italiano e internazionale, fra questi oltre a Riccardo Filippelli troviamo, Johnny Pellielo, Massimo Fabrizi, Valerio Grazini, Giovanni Cernogoraz, David Kostelecky, Zuzana Stefecekova, Alberto Fernandez, Resca Daniele, Tuzun Oguzhan e tanti altri. Toni ci tiene a ripetermi che la ricerca non finisce mai e si sta impegnando in nuovi studi per ottimizzare sempre meglio il suo occhiale, e chi meglio dei campioni sopra citati può dargli il giusto riscontro!
Un ultima curiosità, il nome, semplicissimo sono le iniziali di De Maria, Lamera e Rossi! DE.LA.RO.