Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
DDL ANIMALI: TARICCO (PD), ECCO EMENDAMENTI PER STRALCIARE NORME, TRA CUI DIVIETO ASSOLUTO ACCESSO AI FONDI
“Ho presentato emendamenti al testo del ddl dei senatori Perilli e Maiorino sulla tutela degli animali, in discussione in commissione Giustizia, sottoscritti da molti altri senatori dem. Pur ritenendo che quel testo meritoriamente persegua la finalità di introdurre riferimenti più cogenti e più stringenti e pene più severe agli illeciti nei confronti degli animali , soprattutto se effettuati con violenza e crudeltà, per contrastare introduzioni illegali e furti di animali e odiosissimi comportamenti quali l’abbandono e l’utilizzo per combattimenti e ad altre pratiche e comportamenti purtroppo non ancora eradicate, crediamo che alcune sue parti vadano cambiate. In particolare riteniamo che le modifiche proposte agli articoli 4 e 6 , in materia di caccia, pesca e acquacoltura siano da stralciare da questo provvedimento e vadano trattate dalle Commissioni di merito”.
Lo dice il senatore Mino Taricco, capogruppo del Pd in Commissione Politiche agricole. “Ancora più nel dettaglio – prosegue Taricco – si propone lo stralcio del comma 2 dell’articolo 6 che riguarda le problematiche connesse al contrasto al bracconaggio ittico in acque interne, visto che questa materia è oggetto di un apposito provvedimento già licenziato dal Senato ed attualmente al vaglio della Camera, o la sostituzione con un testo coerente con l’approfondito lavoro fatto nelle Commissioni di merito. E poi si chiede lo stralcio del riferimento e della abrogazione dell’articolo 842 del Codice civile, perché non è pensabile introdurre di fatto il superamento della caccia nel nostro ordinamento e introdurre un divieto assoluto di accesso ai fondi superando l’attuale quadro normativo, senza un’approfondita discussione nel merito e senza coinvolgere in questo approfondimento le Commissioni Agricoltura ed Ambiente.
Si chiede che venga soppressa la abrogazione dell’articolo 19-ter delle disposizioni di coordinamento e transitorie per il codice penale, di cui al regio decreto 28 maggio1931, n.601, nel quale giustamente si rimandava ad uno specifico quadro normativo settori che hanno esigenza di regole puntuali quali quelli della caccia e della pesca, dell’allevamento e della macellazione che sono comunque ampiamente normati nel nostro paese e che in ogni caso se da modificare debbano vedere il pieno coinvolgimento delle Commissioni Agricoltura ed Ambiente. Una legge importante ma che deve essere sfrondata di norme che crediamo sbagliate e che in ogni caso affrontano materie che richiedono altro approfondimento e altra sede per essere affrontate”.