Come ricordato dalla Federcaccia provinciale di Brescia, anche nell’anno scolastico 2016-2017 la sezione lombarda ha investito nei progetti didattici, rivolti a tutti gli ordini delle scuole, dalle elementari fino alla secondaria di secondo grado. In particolare, l’iniziativa “C’era una volta e c’è tuttora un albero, un uccellino e un cacciatore” è servito a valorizzare la tradizione venatoria con una serie di fiabe messe in musica che hanno presentato i tre elementi caratteristici delle Valli.
Si sta parlando della flora arborea, della fauna ornitologica e della presenza umana rappresentata dalla figura del cacciatore. L’uccellagione pratica nei roccoli, poi, è stata ampiamente messa in risalto. Grazie a questo studio si è capito come la caccia sia ancora un punto di riferimento per la pianura e l’alta valle bresciana: la figura del cacciatore, poi, è ancora legata a quella del contadino e si è quindi recuperato il legame primordiale. Non semplice, però, è il riconoscimento dell’attività del cacciatore negli ambienti multiculturali.
In questo caso il recupero è stato spostato maggiormente sull’asse militaresco. L’obiettivo prioritario rimane quello di presentare la sostenibilità della caccia moderna, in grado di usare l’arma in maniera consapevole e per procacciare il cibo. I disegni degli alunni coinvolti ha fatto emergere questo ruolo, segno che le nuove generazioni stanno superando gli stereotipi degli ultimi decenni.