Sull’argomento rincara la collega Susanna Ceccardi, attiva sostenitrice del mondo venatorio toscano, che ribadisce “di una gravità assoluta la mancata audizione di agricoltori, cacciatori, pescatori e altri rappresentanti del settore primario, sia perché queste categorie sviluppano imprese e commercio, sia perché direttamente coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle nuove strategie comunitarie Biodiversity e Farm to fork, che porteranno importanti opportunità di rilancio e sviluppo”.
Casanova, patron delle doppiette del sud, pone invece l’attenzione su un altro problema che sta attualmente interessando la regione Piemonte “PD e 5Stelle stanno continuando a dare chiare dimostrazioni di insensatezza, cavalcando pretestuose battaglie che ormai da tempo bloccano i lavori del consiglio regionale del Piemonte, per cercare di strappare qualche specie tra le 15 cacciabili che l’assurda legge approvata dall’ex giunta Chiamparino vietava.
Togliere ai cacciatori piemontesi la possibilità di poter prelevare anche una sola specie rispetto a quelle consentite dalla norma nazionale, risulta un chiaro abuso nei confronti di una categoria che già subisce le disposizioni di una delle norme più restrittive d’Europa”. La questione Piemonte é stata seguita nel dettaglio e passo per passo anche dal Senatore Francesco Bruzzone che oggi dichiara “la Lega ha tenuto duro portando avanti un lavoro per riallineare il Piemonte al resto d’Italia e di questo sono soddisfatto, resto invece esterrefatto dal comportamento delle opposizioni PD e M5S che hanno messo in pratica la peggiore delle politiche animaliste estremiste”.