In Toscana ormai si è arrivati al punto che gli ungulati, per la loro incontrollata proliferazione favorita dalle innumerevoli limitazioni alla caccia, stanno cacciando poco alla volta gli agricoltori dalle campagne.
Molte aree della regione sono letteralmente invase dagli ungulati come cinghiali, mufloni, caprioli, daini e cervi ma non mancano piccioni e i dannosissimi storni; queste specie si sono moltiplicate nel tempo in modo incontrollato e hanno preso pieno possesso di aree agricole e boschi rendendo impossibile sia l’attività agricola che forestale.
In alcuni casi, nelle zone in cui gli ungulati hanno proliferato in modo incontrollato, molte imprese agricole hanno dovuto abbandonare la propria attività con tutte le conseguenze del caso in merito alla manutenzione e alla cura del territorio.
Per questo motivo Coldiretti esprimendo le proprie preoccupazioni in merito si è vista costretta a mobilitarsi allo scopo di difendere l’agricoltura dall’invasione degli ungulati e di alcune specie volatili.
A tal fine nelle giornate di giovedì e venerdì sono stati convocati da Coldiretti i vari consigli provinciali per un incontro con i Presidenti di Provincia, gli Assessori all’agricoltura e le amministrazioni locali e regionali.
Il Presidente Regionale di Coldiretti, Tulio Marcelli, ha spiegato “La Toscana è la regione, in Europa, con il più alto tasso di densità di ungulati. E’ un problema che travalica la questione puramente agricola: ormai riguarda l’intera comunità”.
Prosegue Marcelli, “Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza: in dieci anni il numero dei cinghiali, come dei caprioli, ha assunto una dimensione non più sostenibile dal territori”.
Altro problema legato all’eccessiva presenza degli ungulati riguarda l’incolumità pubblica in senso generale in quanto questi animali oltre ad essere una seria minaccia per la sicurezza stradale, soprattutto in alcune zone, rendono più instabili i terreni contribuendo a causare smottamenti e frane.
Coldiretti punta quindi a discutere il PRAF, Piano Regionale Agricolo Forestale che dovrà fornire precise linee guida in merito alla gestione faunistico venatoria e le azioni da intraprendere a livello locale finalizzate a ridurre la popolazione delle varie specie di ungulati fino ad un livello sostenibile.
Nel corso degli incontri Coldiretti illustrerà e consegnerà alle parti sociali un proprio documento con il quale si chiedono idonee misure urgenti per far fronte all’emergenza.