Un buon numero di giornalisti europei si è ritrovato in Cekia nei giorni 7-8-9 settembre, ospite della CZ per festeggiare gli 80 anni dell’azienda nata a Uherský Brod nel 1936. L’arrivo consigliato era all’aeroporto di Vienna e di qui la gentilissima Hana Smilkovà, media liason manager dell’azienda, ha accompagnato la compagine di visitatori, giunti da diverse parti dell’Europa, a un torpedone messo a disposizione dalla Casa, per raggiungere l’Hotel Grand nella città di Uherské Hradištê. Belle queste città non estese, ma in cui si legge un passato fatto di varie componenti dove spiccano le costruzioni importanti ancora edificate ai tempi dell’Impero: una bellezza che dura tuttora grazie a manutenzioni encomiabili dei tempi più recenti. L’impostazione della visita è stata come sempre di piena soddisfazione con cadenze giuste, senza assilli, godendo sempre di ogni momento per assaporare quel che veniva proposto. Dopo la prima serata in tranquillità si parte per la giornata piena del giovedì divisi in due gruppi che si alterneranno fra mattino e pomeriggio nelle attività preparate: la visita ai reparti produttivi e, a seguire, l’illustrazione dei prodotti.
Nel secondo giorno, limitato alle primissime ore del pomeriggio per raggiungere nuovamente l’aeroporto di Vienna nel traffico del venerdì, ci si dedica alle prove sul campo: trasferiti all’impianto di tiro di Bzenec, inserito in una estesa pineta che contorna gli ampi spazi dove sono ricavate le linee di tiro, si prova un po’ di tutto, con le predilezioni di ognuno partendo dalle carabine in calibro .22 LR piuttosto che in .22 WMR, sia con otturatore girevole scorrevole che in configurazione semiautomatica, passando poi alle nuove versioni varmint della Mod. 557 camerate nell’onnipresente .308 Win. Un cospicuo numero dei presenti era tuttavia dedito alle armi da difesa e militari per cui le numerose varianti della pistola CZ, con quelle da competizione in prima fila, poi le due armi automatiche con la mitraglietta Skorpion EVO in 9×19 Para, per non dire del BREN 805 in .223 NATO hanno monopolizzato l’attenzione: qualcuno conquistava l’arma da provare con un notevole numero di caricatori pronti nelle tasche e le impressioni sono state per tutti più che positive. La combinazione progettuale, di materiali e di esecuzione realizzata dalla CZ, insieme a quotazioni ancora invitanti, decretano facilmente e fatalmente il successo di questa realtà, successo che vede un solo impegno immediato: l’espansione della produzione per dar seguito alla domanda in tempi coerenti.
CZ – La storia e le motivazioni della fabbrica.
La storia che si è dipanata in queste terre dopo un periodo piuttosto lungo e di relativa quiete sotto l’Impero Asburgico prende forme diverse non appena la fine della I GM fa collassare i così detti Imperi Centrali incluso quello dell’aquila bicipite, quello di più vasta estensione e comprendente terre e genti di diversa estrazione che si ritrovano, all’improvviso, padrone della propria situazione. I territori di Moravia e Valacchia ritornano ad essere uno stato sovrano in forma di repubblica e da subito sentono l’urgente necessità di avviare una produzione di armi per il proprio esercito per fronteggiare eventuali mire espansionistiche dei vicini ungheresi: gli arsenali ex imperiali come quello di Brno sono una prima importante pedina, ma i tempi sono maturi per qualcosa di nuovo e aggiornato rispetto alle tecnologie sviluppate nel frattempo. Si avvia così ex novo nel 1936 la costruzione dello stabilimento di Uerský Brod, a un’ottantina di km da Brno, e quale propaggine dell’altra famosa fabbrica situata a Strakonice. Una breve carrellata sulle date e sui prodotti vedono i passaggi politici ben noti avvenuti alla conclusione della II GM e l’indipendenza dell’azienda fino al1950 con il passaggio a società per azioni nel 1992: in questo lungo periodo spiccano prodotti come la leggendaria pistola CZ 75, la carabina da caccia ZKK 600, il fucile d’assalto vz. 58, la pistola automatica vz. 61 Skorpion che portano la fabbrica a primeggiare a livello mondiale e ad essere una delle aziende nazionali di maggior successo per il volume di prodotto e la cifra conseguente in esportazione. Insieme l’azienda diventa una componente strategica per l’esercito della nazione e per le forze di sicurezza. L’ambito operativo spazia su una ampio ventaglio di prodotti: civili con settori venatorio e tiro sportivo, ancora civile per le forze di polizia, e poi militare con specifico indirizzo alle forze speciali e alle diverse branche dell’esercito. La capacità produttiva ad alta tecnologia e precisione di esecuzione è messa a disposizione dell’automotive e dell’industria aerospaziale, settore difficile in cui la CZ ottiene rilevanti attestati di merito insieme alla certificazione ISO 9001 a cui si aggiunge, nel 2008, quella NATO. Dal 1997 poi la CZ apre la filiale negli Stati Uniti d’America rilevando poco dopo il prestigioso marchio Dan Wesson mentre ancora in Cekia l’azienda ingloba il marchio Zbrojovka Brno s.r.o. diretto successore della famosa produzione di armi di Brno, focalizzata sulle carabine rigate, ma in particolare sui fucili basculanti sia a canne lisce che misti con destinazione sportiva e venatoria. Nel 2014 è avviato un nuovo impianto produttivo e di assemblaggio denominato CZ-Slovensko. La direzione aziendale (CEO) è affidata dal 2006 all’Ing. Lubomír Kovarík (MBA).
La CZ impiega attualmente oltre 1.800 persone e negli ultimissimi anni ha radicalmente modernizzato gli impianti per produrre di più e meglio espandendo l’offerta in settori civili e militari con, ad esempio, la pistola mitragliatrice CZ Scorpion EVO 3 A1, il fucile d’assalto BREN 805, le pistole P-07 e P-09, la carabina modulare CZ 455 di piccolo calibro a percussione anulare, la recentissima carabina a percussione centrale Mod. 557, il Brno Combo fucile misto liscio/rigato e molti altri esempi ancora. Nel 2015 l’azienda ha prodotto e venduto 250.000 armi e oltre l’80% di tale entità viene esportata tramite le proprie agenzie presenti in più di 100 Paesi sparsi nel mondo. La cifra di fatturato relativa all’anno 2015 pari a 3.41 miliardi di CZK (Corona Ceka) rappresenta l’apice attuale raggiunto dalla Casa. Poco da aggiungere se non che lo Stato è molto presente per favorire al massimo l’attività aziendale anche con un notevole sostegno nelle trattative all’estero.