“Ci auguriamo – ha proseguito Buconi – che il rinvio sia dovuto alla volontà di approfondire gli aspetti tecnici delle due questioni e non un modo surrettizio di rinviare la decisione in merito, magari per venire incontro alle consuete pressioni di una frangia sempre più minoritaria ma verbalmente aggressiva che antepone l’ideologia ai bisogni e ai problemi della società e del mondo produttivo agro alimentare italiano. Sollecitiamo quindi alle Regioni una rapida discussione e applicazione di quanto in esame, per mettere finalmente mano e dare risposte a problematiche di massima gravità, come quello del contenimento delle specie problematiche soprattutto nei suoi aspetti legati alla diffusione della PSA, una vera e propria bomba a orologeria per le potenziali conseguenze economiche e sanitarie”.
“Per rispondere al WWF infine, che definisce il ministro Lollobrigida il ‘ministro della caccia’ con un evidente intento dispregiativo, dico solo che dopo anni di ministri ambientalisti e animalisti che non si vergognavano nemmeno per rispetto della dovuta terzietà del loro ruolo istituzionale a ostentare spilline e medagliette di associazioni protezioniste e le cui convinzioni hanno portato l’Italia a essere il fanalino di coda in Europa per politiche gestionali, energetiche e di tutela e valorizzazione delle risorse naturali, un ministro pragmatico e non ideologicamente schierato, quale che sia il suo colore politico, può essere solo positivo per il nostro Paese”, ha concluso il presidente Federcaccia.
Ufficio stampa Federazione Italiana della Caccia