Anche CRCA si mobilita per chiarire la questione delle modifiche legislative riguardanti la validità del porto d’armi ed inviano una lettera ai parlamentari.
Il movimento “Civiltà Rurale Caccia e Ambiente” invia a deputati e senatori una lettera che ha come oggetto il Decreto legge 09 Febbraio 2012 numero 5 – disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo.
Preg.mi Onorevoli e Senatori, scrivo la presente in qualità di Presidente del movimento “Civiltà Rurale Caccia e Ambiente”, per chiedere il Vostro urgente intervento al fine di risolvere il problema che è sorto in materia di durata delle licenze di porto d’armi per uso caccia e tiro a volo con l’approvazione del decreto legge di cui all’oggetto.
Invero l’art. 13 del decreto ha apportato una modifica all’art. 42 del T.U. delle leggi di Pubblica Sicurezza con la quale di fatto si riduce la durata della validità della licenza per porto d’armi lunghe da fuoco ad anni 1. In sostanza il porto d’arma per uso caccia e tiro a volo, attualmente con validità di 6 anni, viene parificato per durata al porto di pistola per difesa personale e per le guardie giurate.
Non ho dubbi nel ritenere che si tratti di un palese errore nella stesura della norma, se non altro perché la disposizione è inserita in un decreto che vuole semplificare e non complicare la materia, ed anche per il fatto che la norma richiama un terzo comma dell’art.42 TULPS attualmente inesistente perché abrogato dalle leggi succedutesi nel tempo.
Comunque, errore o volontà che dir si voglia, se il decreto non verrà modificato e non si riporterà in essere la disposizione che prevede la durata di 6 anni per la licenza di porto d’armi per caccia e tiro a volo, le conseguenze saranno disastrose sia per l’attività venatoria, che di fatto verrà cancellata, sia per le decine di migliaia di posti di lavoro del settore armiero e di quello collegato al mondo venatorio che verranno a mancare nella nostra provincia.
Francamente non si è neanche in grado di pensare come la Questura di Brescia possa trattare circa 40.000 pratiche di rinnovo di porto d’armi per uso caccia e tiro a volo in un solo anno quando attualmente ne tratta circa 6.000/7.000 già con notevoli difficoltà per la carenza di personale.
Ribadendo che probabilmente si tratta di un errore nella formulazione della norma chiedo un Vostro urgentissimo intervento presso il Ministro competente affinchè si ponga mano alla rettifica del testo del decreto nel senso sopra indicato.
Colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
Il presidente del C.R.C.A
avv. Enzo Bosio