La diffusione del contagio del covid 19 sta nuovamente mettendo in ginocchio l’Italia. Le zone rosse, in cui la caccia è di fatto chiusa e quelle arancioni dove è limitata fortemente, purtroppo si stanno allargando con conseguenze aumento della frustrazione dei cacciatori. Ovviamente, non c’è niente che possiamo fare per impedire la diffusione del virus, se non chiedere un preciso rispetto delle regole sanitarie ai nostri associati e a tutti i cittadini.
Quello che invece ci sentiamo di fare è chiedere che, quando il governo metterà mano ai ristori con i fondi del recovery found o nei decreti che si stanno predisponendo, si ricordi anche di quei cacciatori che hanno visto drasticamente ridotta la possibilità di svolgere un’attività per cui hanno pagato fior di quattrini tra tasse di concessione e iscrizioni agli ATC. Oltretutto, con la caccia chiusa, non troviamo nemmeno corretto che per il ristoro dei danni degli ungulati si bussi alla porta dei cacciatori, il problema, per noi deve diventare appannaggio della fiscalità generale. Ovviamente, visto che viaggiamo convintamente sul binario dell’unità del mondo venatorio, non ci sembrava il caso di andare in ordine sparso, ma di far fronte comune con tutte le Associazioni Venatorie.
Per questo abbiamo chiesto di riunire la Cabina di Regia Nazionale, che domani alle 16.00, vedrà tutti i Presidenti Nazionali e il CNCN lavorare sul problema, cercando di ottenere le migliorie possibili sullo svolgimento dell’attività venatoria dove questa sarà possibile e soddisfazione per quei cacciatori che, pur avendo pagato per un servizio, non riescono, causa la situazione, ad accedervi. Sarà cura di Arci Caccia informarvi degli ulteriori sviluppi che speriamo siano positivi, sia sul fronte della lotta al Virus, che di quello dell’attività venatoria (Il Presidente Nazionale Piergiorgio Fassini).