Sarà pure stata un’edizione in tono minore l’ultima IWA che sta chiudendo i battenti mentre trattiamo queste note, ma sicuramente è e rimane un palco di assoluto rilievo per le presentazioni armiere di valore. Deve aver sicuramente pensato così il Dr. Luca Gaeti che, insieme al Dr. Rodolfo Cosmi, ha recentemente impresso un nuovo impulso alla famosissima azienda tutta italiana, quella che produce da molti decenni l’unico semiautomatico a canna liscia che può permettersi di guardare negli occhi i massimi e storici side by side oppure i pari grado over under delle maggiori firme del Regno Unito o del Belgio. Mettiamo un attimo da parte le canne lisce ed esaminiamo il campo delle canne rigate, in particolar quello che ne rappresenta tutt’oggi la base con l’azione girevole scorrevole dove tradizione e funzionalità si muovo di pari passo. La Cosmi ha presentato proprio a Norimberga il suo fucile rigato anche se non proprio tutto è ancora osservabile da presso: spieghiamo la situazione.
La nuovissima bolt action
Dalle immagini si può cogliere lo stile decisamente personale con una ricerca di effetti di linee e di masse dove gli angoli e i diedri menano la danza estetica sottendendo scelte tecniche orientate a soluzioni dove le possibilità di lavorazioni meccanizzate si abbinino a un impianto garante di una precisione di gran livello. Oggi la leggerezza dell’insieme e la precisione sulla lunga distanza sono parametri ineludibili per conquistare la clientela di livello. Vediamo questo primo esemplare esposto allo stand fieristico: il materiale di base è l’acciaio con diverse soluzioni quanto alla combinazione con altri elementi e di trattamenti termochimici. Sarà programmata una versione in titanio, materiale speciale che la Cosmi padroneggia oramai da molti anni con notevole successo. Rimaniamo un momento al tradizionale acciaio per soffermarci sull’impianto: il castello propriamente detto, o meglio la parte centrale della meccanica che qui risulta ottenuta da un prisma con il maggior sviluppo in altezza e in lunghezza, restando contenuta la sezione trasversale. Nella parte superiore sono ricavati l’anello, in cui viene fissata la canna, e il ponte: entrambi di dimensione compatta per ospitare le prime camerature della classe dei recenti 6,5 mm come il Creedmoor e il PRC, o gli intramontabile .243 Win. e .308 Win.
Purtroppo le soluzioni interne sono ancora in via di copertura con un brevetto per cui saranno mostrate fra poco tempo quando le carte bollate garantiranno i loro effetti. Dall’esterno osserviamo come il castello svolga la funzione di sostegno della canna, sede di scorrimento dell’otturatore, vano del caricatore e aggancio per la calciatura, divisa in due parti: calcio con impugnatura a pistola e asta sottocanna. In pratica, salvo visure diverse, l’impianto funge già così com’è da bedding lasciando la canna completamente libera di flottare. Ci soffermiamo ancora sull’otturatore del tipo a cilindro con scanalature spiralate (altre versioni sono in programma), testina integrale a tre alette, potente unghia di estrazione e doppio piolo elastico di espulsione. Il manubrio compie il suo lavoro con un arco ridotto di soli 60°, velocizzando il riarmo: la superficie sfaccettata della nocca è consequenziale alle linee generali, così ci riserviamo di provarla sul campo per assicurarci che i piccoli spigoli non diano fastidio al palmo della mano.
La canna di questo primo esemplare è in acciaio con sezione ridotta per maggior leggerezza: la robustezza viene assicurata dal rivestimento in fibra di carbonio, una soluzione già sperimentata da altre aziende di primaria importanza. Il caricatore a pacchetto viene inserito nel vano ricavato nel fusto centrale: lo si estrae premendo l’usuale pulsante all’interno della guardia. Il grilletto singolo sottendo uno scatto diretto, ma saranno certo previste altre soluzioni in sintonia con i gusti dei tiratori.
La calciatura, ancora in omaggio alla leggerezza, viene realizzata in fibra di carbonio: anche per questo determinante componente saranno disponibili o materiale sintetico o il tradizionale legno. Quanto agli organi di mira si farà affidamento alle ottiche di mercato: al momento non sono ancora in opera le basi, ma su anello e ponte si potranno ricavare o i fori per le basette aggiuntive oppure, in corso di realizzazione alla fresatrice, gli spezzoni integrali tipo Picatinny. La curiosità per una prova sul terreno è tanta: speriamo di poterla soddisfare a breve.