La vittoria di Giorgia Meloni
Le ultime elezioni sono appena terminate con un risultato piuttosto evidente. Il centrodestra ha vinto la tornata, con il partito Fratelli d’Italia che ha raccolto la percentuale più alta in assoluto (26%). Questo lascia presagire un nuovo Governo con questi “colori” e soprattutto un premier che non può essere altro che Giorgia Meloni, leader di FdI. Che cosa può attendersi la caccia da un esecutivo del genere?
Fratelli d’Italia
Il raggruppamento politico in questione è espressione di diversi esponenti molto vicini al mondo venatorio. Basterebbe pensare, soltanto per citare due nomi, a Maria Cristina Caretta e Barbara Mazzali che hanno più volte dimostrato tutto il loro sostegno e impegno nei confronti delle istanze dei cacciatori. Un Governo Meloni, poi, sarebbe caratterizzato inevitabilmente dalle convinzioni espresse dalla stessa vincitrice delle elezioni nel corso degli anni.
La legge sulla caccia
La leader di FdI ha più volte incontrato i rappresentanti delle associazioni venatorie, parlando della necessità di riformare la Legge 157 del 1992, ora però serve essere più concreti e le parole devono lasciare spazio ai fatti. D’altronde, lo stesso partito è composto da punti di vista molto diversi per quel che riguarda la caccia. Un chiaro esempio è quello di Walter Rizzetto.
Un punto di vista diverso
Proprio in questi giorni, l’onorevole ha così parlato del suo approccio alla realtà venatoria in una intervista a Kodami: “Ho presentato una proposta di legge rispetto al tema qualche anno fa per quanto riguarda un’ulteriore regolamentazione del mondo venatorio. Dopodiché è un tema che io conosco sino ad un certo punto: io non sono cacciatore ma la pratica non è ad oggi illegale e credo che ci sono persone che lo fanno in modo assolutamente corretto“.
Siamo al 27/9/2022 e ancora e ancora ispra non si ancora espressa sulla questione dell’apertura della caccia alla pernice/lepre/ coniglio nella regione sardegna. il calendario della regione prevede che l’apertura alle suddette specie
sia il 02/10/2022. siamo quasi all’apertura e ancora non si anno notizie in merito. Altra questione riguarda l’apertura
della caccia al cinghiale che e stabilita il 1/11/2022 , e il gruppo di intervento giuridico a presentato ricorso al tar
udienza che si dovrebbe tenere 8/10/2022 per le giornate stabilite dal calendario venatorio regionale per quanto riguarda le giornate del 1/11/2022 martedì e la giornata del 6/01/2023 venerdì che sono in campo nazionale giornate di silenzio venatorio. vorrei un vostro commento
distinti saluti salaris giacomo
la legge 157-92 ,relativa alla caccia,e’ una regolamentazione vigente e non puo’ essere contestata dagli anticaccia.
necessita di una rivisitazione per rapportarla verso gli anni a venire.pertanto sono respinti i perpetuati mugugni e
polemiche poiche le leggi dello stato vanno da tutti rispettate ed onorate.piuttosto,secondo una massa consistente
di cacciatori,rivolgendosi alla associazioni venatorie nazionali,di eliminare gli atc,corporazioni di interessi locali.
siamo in europa,apriamo le frontiere,anche per il settore caccia,sport e tempo libero.
e’ notorio a tutti e peculiarnente per gli agricoltori che una flotta di storni e’ capace di sterminare intere piante di ulivo creando cosi’ danni notevolissimi.nel calendario venatorio della regione calabria lo storno e’ protetto da parte
dell’ispra perche’………….
Gli animali devono essere rispettati finchè non diventano dannosi.
Per quanto riguarda il fatto di liberare fagiani e lepri dopo averli allevati e quasi addomesticati mi sembra una pratica poco intelligente. Riparano presso corti agricole, giardini e broli adiacenti alle case degli agricoltori dove da cui devono essere stanati a colpi di fucile.