Rimandando ogni commento ufficiale al momento di avere copia dell’ordinanza si segnala che sta circolando quello che viene presentato come comunicato ufficiale del comitato organizzatore del referendum contro la caccia che riconosce la inammissibilità dei quesiti per non raggiunto numero di firme di presentazione. Ecco quanto riferito dal comitato stesso in merito: “Il Direttivo del Comitato Sì Aboliamo la caccia, rende nota l’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione a seguito del deposito delle firme raccolte per la proposta popolare avente ad oggetto l’abrogazione parziale della Legge 157/92.
La relazione conclusiva sull’attività svolta dal personale amministrativo delegato alle attività di verifica delle sottoscrizioni, delle indicazioni sulle generalità dei sottoscrittori, delle vidimazioni dei fogli, delle autenticazioni delle firme e delle certificazioni elettorali, nonché per le operazioni di conteggio delle firme, valuta il quesito referendario in oggetto, non ammissibile alla fase di votazione referendaria.
Il Comitato ha depositato n.49 scatole, contenenti moduli cartacei e certificazioni elettorali, oltre a n.1 hard-disk esterno contenente il duplicato informatico di firme dichiarate raccolte elettronicamente e dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali acclusi ai messaggi di posta elettronica certificata inviati dalle amministrazioni comunali. Avendo riscontrate varie irregolarità, sono state attestate nulle oltre 130.000 firme cartacee e oltre 47.000 firme in modalità digitale, per un totale di oltre 177.000 firme.
L’organo di controllo ha pure ammesso che, a causa del presunto disordine nella presentazione del materiale, non è stato possibile agevolare le attività di controllo e verifica, pertanto il Comitato potrebbe appellarsi a questa affermazione ed ipotizzare un iniquo e insufficiente conteggio”.