Con la legge di stabilità 2020 aveva introdotto una forma di controllo faunistico svincolata dai precisi limiti procedimentali previsti. Ma la Corte costituzionale ha detto no e ha dichiarato incostituzionale questo articolo voluto dal Molise: ‘Qualora la presenza sul territorio regionale di una specie faunistica venabile risulti eccessiva, la giunta regionale, ai fini della riduzione delle criticità arrecate, può con propri atti estendere il periodo del prelievo venatorio per l’intero arco temporale inteso dall’inizio al termine dell’intera stagione venatoria’.
E ancora una volta non solo sono danneggiati i cacciatori, ma ne paga le conseguenze anche il territorio. Per motivi ideologici, viene impedito di tenere in equilibrio la fauna del posto, mostrando una miopia di fondo che ormai è sempre più diffusa”.