La Cornacchia grigia appartiene all’ordine Passeriformes, famiglia Corvidae. Insieme alla Cornacchia nera, è una delle due sottospecie di cornacchia presenti in Italia. Nonostante la forma molto simile agli appartenenti alla famiglia, è facilmente distinguibile dagli altri corvidi per la livrea nettamente bicolore, con il dorso e le parti inferiori grigio chiaro, e testa, gola, ali e coda nere. Maschio e femmina sono indistinguibili all’aspetto. La lunghezza corporea si aggira tra i 44 e i 51 cm, mentre l’apertura alare varia tra 84 cm e un metro. Il volo di solito è diritto, con battiti continui; talvolta, da lontano, per le caratteristiche del volo e la sagoma, la cornacchia grigia si confondere con un rapace, sebbene la planata sia di gran lunga più instabile e insicuro di quella, ad esempio, dei Falconiformi. Gli stormi, più netti e cospicui durante la stagione fredda, hanno un aspetto più “ordinato” rispetto a quelli del Corvo comune; spesso costituiti anche da altre specie, si riuniscono per dedicarsi all’attività alimentare. I gruppi si riuniscono tra loro, ingrossandosi, verso sera, quando si dirigono verso i dormitori comuni.L’adattabilità della Cornacchia grigia, e di riflesso anche la sua complessa organizzazione sociale, dipendono dall’elevato livello delle capacità cognitive: si tratta, infatti, di una specie particolarmente intelligente, dotata di un’ingegnosità fuori dal comune e di un innato istinto di tipo esplorativo. La cornacchia grigia ha una territorialità molto accentuata, con una società basata su coppie territoriali e gruppi di individui che non si riproducono, costituiti da immaturi o adulti non appaiati (Rolando, 1995). È ancora in corso il dibattito sullo status sistematico delle due forme (Cornacchia grigia e C. nera): attualmente sono considerate come due sottospecie.
CORNACCHIA GRIGIA: Habitat e areale di diffusione
Estremamente adattabile, la cornacchia grigia nidifica in quasi tutti gli ambienti aperti con la presenza di qualche albero sparso: ad esempio, campagne (anche intensamente coltivate), boschetti di pianura, parchi e giardini; nella Pianura Padana le cornacchie grigie sono spesso utilizzati anche le coltivazioni di pioppo. Entrambi i sessi partecipano alla costruzione del nido. La cornacchia grigia frequenta anche habitat fortemente antropizzati o degradati; è onnivora e mangia dai rifiuti agli insetti, dai frutti ai nidiacei di altre specie, dalle uova alle carogne, e persino ai rifiuti delle discariche; sembra però che la dieta primaverile sia costituita principalmente da sostanze vegetali (Rolando, 1995).In Europa nidifica in modo continuo nella Penisola Scandinava, in Scozia, Irlanda e in tutti i Paesi dell’Est; è invece sostituita dalla Cornacchia nera in Inghilterra e in tutti i Paesi ad ovest della Germania, fino al Portogallo. La specie è prevalentemente sedentaria, ma sono noti movimenti di una certa entità nel Nord Europa: in inverno, infatti, alcune popolazioni si spostano dalla Scandinavia al Belgio, Olanda, Inghilterra orientale (Rolando, 1995). Le migrazioni a scala ridotta portano gli individui verso aree di svernamento totalmente incluse nell’ambito dell’areale riproduttivo della specie (Macchio et al., 1999). In Italia la cornacchia grigia è ampiamente diffusa in tutto il Paese eccettuato l’arco alpino, area di competenza della Cornacchia nera; tutta la fascia prealpina o le aree di fondovalle della zona alpina costituisce l’area di ibridazione tra le due cornacchie. Sono noti movimenti occasionali, di carattere erratico, anche sul territorio nazionale (Meschini & Frugis, 1993).
CORNACCHIA GRIGIA: Dimensione e andamento delle popolazioni
La stima delle popolazioni europee di Cornacchia grigia e Cornacchia nera oscilla tra un minimo di 6 milioni e un massimo di circa 20 milioni di coppie. In Italia è nota una stima complessiva di circa 110-520.000 coppie nidificanti, con una tendenza generalmente stabile (Heath et al., 2000) o all’aumento (Italia settentrionale), legato al fenomeno dell’inurbamento (Rolando, 1995). Le densità italiane più elevate sono state rilevate negli habitat di tipo agrario della Pianura Padana (fino a 32,1 coppie/km2; Meschini & Frugis, 1993).
CORNACCHIA GRIGIA: Conservazione e gestione
La Cornacchia grigia è specie protetta e non è sottoposta ad alcuna minaccia; il suo stato favorevole dipende anche dalla sua abilità nella ricerca del cibo e dalla sua adattabilità ad ogni tipo di habitat, persino a quelli maggiormente degradati e antropizzati. In alcune zone italiane, dove la cornacchia grigia raggiunge le massime densità (ad esempio nella Pianura Padana), è stata recentemente oggetto di interventi di riduzione delle popolazioni mediante abbattimenti di nidificanti, a causa dei danni provocati alle colture, soprattutto al mais durante la germinazione e la maturazione (Brichetti & Fasola, 1990). La cornacchia grigia considerata anche distruttrice dei nidi di altre specie (soprattutto nidificanti sul terreno), in virtù della sua capacità predatoria nei confronti di pulli e uova (Rolando, 1995).
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