La risoluzione del problema rappresentato dai cinghiali e dai danni causati da questi animali alle colture agricole fa spesso venire in mente iniziative di ogni tipo. Si è parlato qualche mese fa di contraccettivi particolari, stavolta a far parlare è la proposta che si è udita al Consiglio Comunale di Cormons, in provincia di Gorizia. Come riferito dal Messaggero Veneto, l’assessore all’Agricoltura, Paolo Nardin, ha spiegato come il peperoncino sparso vicino alle vigne e in prossimità dei boschi sia la soluzione ideale per allontanare la selvaggina dall’uva.
Il metodo sarebbe non invasivo e rispettoso dell’ambiente, oltre che testato in maniera concreta. Nardin è intervenuto dopo le accuse di non aver affrontato il problema dei cinghiali e dei volatili per le colture. Oltre ai metodi tradizionali, poi, si è parlato anche di questa soluzione a base di peperoncino. L’assessore si è detto consapevole che potrebbe sembrare una battuta di spirito, ma non lo è.
Nelle vigne vicine ai boschi si sarebbe notato come i cinghiali si tengano alla larga a causa del forte odore e i risultati in cui la pratica è stata sperimentata sembrano buoni. L’emergenza in questa parte del Friuli Venezia Giulia non è trascurabile, dato che gli ungulati sono riusciti a devastare ben cinque quintali di uva dopo il loro passaggio.