Camillo D’Amico, presidente della sezione regionale dell’Abruzzo della COPAGRI (Confederazione Produttori Agricoli), ha indirizzato una nota a Dino Pepe, assessore regionale alla Caccia, e al presidente della commissione competente Lorenzo Berardinetti. D’Amico ha chiesto una modifica della Legge 10 del 2004 (“Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente“), in modo da permettere anche agli agricoltori di diventare presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia.
Lo scorso 31 marzo è stato comunicato l’inizio del rinnovo dei comitati di gestione in alcuni ATC già scaduti o prossimi alla scadenza: si è trattato di un “tavolo verde” e già in quella occasione l’associazione ha fatto presenti alcuni punti ribaditi in questa nota. Anzitutto, andrebbe modificato il punto 6 dell’articolo 32 della legge, secondo cui la presidenza dei comitati compete esclusivamente alle associazioni venatorie.
Accettare anche il settore agricolo significa per COPAGRI Abruzzo riconoscere il ruolo del comparto e di quello zootecnico. D’Amico ha poi ribadito che il numero degli ATC abruzzesi (11) è eccessivo, anche se una nuova definizione numerica sarà possibile soltanto dopo l’entrata in vigore del piano faunistico regionale. Ora si attende una risposta della Regione Abruzzo.