Il convegno di Firenze
Lo scorso venerdì 12 gennaio a Firenze, si è tenuto un qualificato incontro tra numerosi appassionati, dirigenti e tecnici, per dare vita ad un coordinamento inter-associativo tra Federcaccia ed Anuu Migratoristi, finalizzato allo studio ed alla ricerca scientifica, rivolta ad una gestione sostenibile della specie colombaccio. Da tempo, si sentiva la necessità da parte delle rispettive associazioni, di compiere un salto di qualità su un tema, quello della caccia al colombaccio, che accomuna un grande numero di appassionati in tutta Italia. Una caccia che necessita di conoscenza e ricerca per coniugare al meglio tradizione e gestione conservativa della specie, nel pieno riconoscimento di tutte le varie tecniche venatorie esercitate.
Iniziative di comune interesse
Il nuovo coordinamento nasce all’interno di un recente protocollo d’intesa sottoscritto in sede nazionale dalle due associazioni e già attivo anche nella realtà toscana, con altre iniziative di comune interesse. Nessuna contrapposizione, dunque, con altre esperienze maturate al di fuori della sfera associativa. Una volontà fondata sulla necessità di svolgere un ruolo attivo, come già oggi avviene per altre specie di interesse venatorio, incentrato sulle attività di ricerca applicate alla gestione faunistica dell’avifauna migratoria anche per la difesa dei calendari venatori. La partecipazione e l’entusiasmo che ha caratterizzato questo prima importante riunione è la testimonianza tangibile di un interesse diffuso e crescente verso la specie colombaccio. Una necessità rivolta ad impostare un lavoro serio e scientificamente corretto da realizzare, supportata da competenze tecnico-scientifiche ed investimenti di natura organizzativa ed economica, finalizzati alla ricerca sulla specie.
Operatività da allargare
Un filo conduttore – quello della ricerca scientifica – che ha caratterizzato gli interventi di apertura dei lavori del Presidente Federcaccia Toscana – Unione Cacciatori Toscani – Marco Salvadori e del Vice presidente Anuu Migratoristi Toscana – Terfiro Innocenti. Nei loro interventi hanno ricordato come il nuovo Coordinamento nasca oggi come una realtà destinata ad allargare la propria operatività anche in altri territori regionali sotto la guida e il supporto tecnico scientifico dell’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione Italiana della Caccia. La partecipazione del Dott. Michele Sorrenti – coordinatore tecnico scientifico dell’ufficio e del dott. Daniel Tramontana vice coordinatore dell’ufficio stesso ha contribuito a chiarire e a delineare le priorità sul lavoro da svolgere nei prossimi mesi, contando in primis sulla collaborazione ed il coinvolgimento di appassionati rilevatori, per le attività di monitoraggio e raccolta dati da estendere possibilmente anche alla specie tortora selvatica. Altri importanti contributi operativi e programmatici, sono stati espressi dai numerosi partecipanti presenti in sala e collegati da remoto. Il Presidente UCIM Carlo Romanelli e il Vicepresidente Nazionale Gherardo Ambrosini, nonché presidente provinciale Federcaccia La Spezia hanno ribadito il pieno supporto dell’organizzazione al progetto introdotto. Anche gli interventi dei rappresentanti di realtà regionali come le Marche attraverso Nazareno Galassi – Presidente Provinciale Fidc Macerata e per la Calabria con Mario Pucci, Vicepresidente Nazionale UCIM, hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa. Dopo gli interventi del Presidente regionale Anuu Toscana – Franco Bindi e del delegato nazionale Anuu migratoristi – Giorgio Paffetti, i lavori sono stati conclusi da Marco Salvadori.
Conoscenza e ricerca scientifica
Lo stesso ha ricordato come le associazioni venatorie abbiano oggi come ieri, il dovere di rappresentare, in un quadro di difesa dell’interesse generale, la passione venatoria collegata alla conoscenza e alla ricerca scientifica applicata alla gestione faunistica. Occuparci oggi di una specie che gode di buona salute come il colombaccio, significa porsi l’obbiettivo di esercitare un prelievo venatorio sostenibile anche per la conservazione ed il mantenimento nel tempo di una delle più affascinanti forme di caccia. Il nuovo coordinamento nasce dunque in modo “aperto” ad ogni contributo, determinato a dare un apporto serio e non fazioso, per aumentare la conoscenza sulla specie. Uno scopo da raggiungere attraverso attività di monitoraggio sia delle popolazioni nidificanti che del contingente migratorio anche con l’ausilio di tecniche innovative quali la telemetria satellitare. Progetti, studi e ricerche che saranno svolti anche grazie alla raccolta di fondi destinati e ottenuti da eventi, manifestazioni culturali, convegnistiche e fieristiche rivolte alla promozione della caccia e della conservazione del colombaccio (fonte: FIDC-UCT).