La Federazione Italiana della Caccia ha ricordato in una nota ufficiale gli attacchi da parte di animalisti e ambientalisti contro le leggi regionali che consentono l’impiego di cacciatori formati in operazioni di contenimento che rientrano in regolari piani. Tutto è nato dalla recente sentenza della Corte Costituzionale e proprio in questi giorni il TAR Abruzzo ha rimesso alla stessa Consulta la legge regionale. Inoltre, ENPA e LAV hanno presentato un ricorso simile, senza dimenticare l’incredibile denuncia di 60 cacciatori umbri che stavano svolgendo un regolare contenimento organizzato dalla Regione.
Questi personaggi hanno cantato vittoria dopo che il Governo ha ritirato due emenendamenti della Legge Nazionale sulla Caccia dalla Legge di Bilancio, dimenticando che il ritiro è avvenuto perchè non si tratta di articoli legati alla tematica finanziaria. Secondo Federcaccia, chi sta cercando di ricorrere contro la caccia è anche chi ignora che le Regioni cercano di frenare l’invasione di ungulati, sempre più vicini ai centri cittadini. L’impiego di cacciatori formati non rappresenta “esercizio venatorio”, ma forme straordinarie di interventi di pubblica sicurezza, tra l’altro svolti gratuitamente, senza alcun fine ludico.
L’associazione vuol far sapere di essere al fianco delle Regioni e di questi cacciatori, fornendo il proprio impegno ai fini della loro difesa. Questa decisione è stata presa nella consapevolezza che preservare l’ambiente e l’equilibrio faunistico sono imprescindibili. Per la Federcaccia, infine, il mondo venatorio ha ormai dimostrato di essere consapevole che la caccia sostenibile non può essere disgiunto dall’affiancare la pubblica amministrazione nella pianificazione della gestione territoriale.