L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna ha deciso di chiarire alcuni aspetti che riguardano l’emergenza nutrie. Anzitutto, le competenze per la gestione e il contenimento dei roditori spettano ai comuni, mentre i piani operativi vengono coordinati dalla Polizia Provinciale. La Regione, invece, si occupa del quadro regolatorio. Quest’ultimo ente si è occupato del piano regionale di controllo, valido per l’intero territorio e ottenuto in seguito a una consultazione piuttosto ampia.
Le risorse sono state trasferite alla Polizia Provinciale con la conseguente fornitura delle gabbie per la cattura. Tra l’altro, sono stati abilitati anche 142 nuovi coadiutori per gli abbattimenti, figure autorizzate e coordinate. Lo stesso Assessorato ha deciso di coinvolgere la Protezione Civile, la quale ha messo a disposizione le proprie competenze per i tratti di argine del Reno e del Po.
Una settimana fa si è deciso di apportare alcune modifiche al piano di controllo, prorogando gli abbattimenti a febbraio-marzo, senza dimenticare l’ipotesi di prelievo anche nei centri urbani, per motivi di tipo sanitario e per periodi molto brevi. L’adozione di tutte queste misure nel loro complesso viene vista come l’unica strada da percorrere per fronteggiare l’emergenza.