Stop alla caccia nei territori di otto valichi montani in Lombardia. E’ quanto ha previsto oggi la commissione Agricoltura del Consiglio regionale lombardo, presieduta da Ruggero Invernizzi, con una proposta di atto amministrativo di cui è relatore il consigliere segretario del Consiglio regionale, Giovanni Malanchini. La decisione è stata presa a seguito di un ricorso della Lega per l’abolizione della caccia (Lac), accolto dal Tar, stabilendo che la decisione debba essere presa da Regione Lombardia entro il 27 maggio.
I nuovi valichi vietati la caccia sono Bocchetta di Chiaro (fra le Province di Como e Sondrio), il Passo del Giovo (fra Brescia e Bergamo) e – in provincia di Bergamo- il Passo della Manina, il Passo Portula, il Passo Val Sanguigno, il Giogo della Presolana, il Passo del Vivione e il Passo Cà San Marco (fra Bergamo e Sondrio). Queste zone di passaggio si aggiungono a quelle già individuate che sono i valichi Passo delle Portole, Passo della Berga, Passo della Spina, Monte Crestoso, Monte Frà, Passo della Puria, Passo Scarpapè, Giogo della Presolana, Passo del Vivione, Passo del Tonale, Passo di Crocedomini, Monte della Piana, Malga Mola.
“Si tratta di un provvedimento di buonsenso -ha detto Giovanni Malanchini- che riconosce e valorizza il ruolo fondamentale dei cacciatori nella gestione dell’ecosistema e nella preservazione della biodiversità”. Non è stato approvato l’emendamento proposto dal gruppo M5S e illustrato da Simone Verni, con cui si chiedeva di aggiungere altri 16 valichi, poiché, come ha spiegato Malanchini, “la proposta è di competenza della giunta regionale e della Provincia di Sondrio”.