I cacciatori bellunesi stanno attendendo con grande trepidazione il voto che ci sarà oggi in Consiglio Regionale per quel che riguarda la proposta di legge 250. Si tratta dell’adeguamento delle norme sulla pianificazione faunistico-venatoria e con gli emendamenti si cambierà la Legge 50 del 1993. La Regione Veneto diventerà competente in materia di caccia e pesca, escludendo la Provincia, una novità che preoccupa in quanto potrebbe favorire il cosiddetto “nomadismo venatorio”.
Si sta parlando della norma che consente ai cacciatori di muoversi liberamente in tutta la regione, fatta eccezione per le Alpi, in assenza di autorizzazione alla caccia alla selvaggina migratoria, sia in forma di appostamento che vagante. Tutto questo è stato definito illegittimo dalla Corte Costituzionale, ma potrebbe essere reintrodotto. La proposta del consigliere Sergio Berlato prevede proprio l’abrogazione di alcuni articoli: in questo modo ci si potrà iscrivere a una riserva alpina di caccia anche senza residenza.
Una parte del mondo venatorio teme l’arrivo di cacciatori di altre province nelle riserve bellunesi, tutti privi di qualsiasi conoscenza dei luoghi e degli animali. I responsabili di varie associazioni venatorie e delle riserve alpine di caccia hanno a tal proposito siglato un documento per chiedere al Consiglio Regionale del Veneto di non modificare il “Modello Belluno” di gestione venatoria.