Come sottolineato nella sentenza, la durata non può essere cambiata in corso e il problema si presenta nel momento in cui si fa riferimento a uno, due, tre o quattro anni. In effetti nessuna questura del nostro paese ha la possibilità di concedere la licenza per una durata inferiore rispetto a quella prevista dalla legge, vale a dire il tempo in cui si presume che permangano le condizioni idonee dal punto di vista psicofisico.
I cinque anni rappresentano l’arco temporale scelto dallo scorso mese di settembre, in particolare quando la nuova Direttiva Armi ha ridotto quella precedente di sei anni. La pronuncia verrà senza dubbio sfruttato in altri casi analoghi, diventando di conseguenza un precedente di un certo peso.