Governo e Regioni trovano l’intesa e licenziano le linee guida nazionali per l’igiene e il trattamento delle carni di selvaggina. Un’importante opportunità per valorizzare questa importante risorsa e portare le carni di selvaggina sulle tavole degli italiani in totale sicurezza. Come si legge nelle linee guida, il settore delle carni di selvaggina ha dimostrato negli ultimi anni un costante incremento della domanda e dell’offerta. In particolare la preparazione di piatti a base di carni di selvaggina nella ristorazione pubblica si ritrova con sempre maggior frequenza anche al di fuori delle aree tradizionalmente vocate.
Parallelamente d in atto un notevole incremento numerico di talune popolazioni di animali selvatici, in particolare di ungulati (es. cinghiali, cervi, daini, caprioli, camosci, mufloni). La maggior parte di questa selvaggina può essere oggetto di prelievo venatorio ai sensi della normativa di settore e alcune specie sono sottoposte a specifici piani di controllo numerico, che possono coinvolgere soggetti diversi, come previsto dalla legge 157/92 e dalla legge 394/91.
Inoltre, in alcuni periodi dell’anno, si verifica la disponibilità di grandi quantitativi di carni di piccola selvaggina da pelo e da penna, abbattuta a caccia. Infine vanno considerate le movimentazioni di carcasse o carni di selvaggina selvatica operate direttamente dai cacciatori, in ambito comunitario o extracomunitario. Di seguito si possono leggere le indicazioni complete:
INTESA-CSR-34-2021-LLGG-IGIENE-CARNI-SELVAGGINA_approvate_210401_105513