La Regione Toscana con delibera n° 175 dello scorso 17/02/2020 ha apportato alcune importati modifiche correttive sul Piano di controllo della volpe. In particolare, viene specificato nella nuova deliberazione, che i cani utilizzati per le attività di controllo, non debbano essere necessariamente quelli abilitati dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) o che siano in possesso del certificato di iscrizione ai libri genealogici Enci, ma anche soggetti “addestrati come cani selettivi sulla specie volpe”. “Una correzione che abbiamo chiesto con forza” – dichiara Marco Salvadori Presidente Federcaccia Toscana.
“Assieme alle altre associazioni aderenti alla Confederazione Cacciatori Toscani, abbiamo chiesto all’assessorato ed agli uffici competenti di superare i limiti della precedente deliberazione, per consentire ad uno spettro più ampio di soggetti specializzati, di poter intervenire per garantire ed ampliare le azioni di controllo che si stanno svolgendo sul territorio e nei vari Istituti Faunistici”. Un passo in avanti importante ed apprezzabile!
Purtroppo, nonostante ciò, permangono ancora limiti e criticità per quanto attiene le disposizioni ed i contenuti presenti nei vari piani di controllo delle cosiddette specie opportuniste (Volpe, Corvidi, Columbidi etc.), che nei fatti impediscono o limitano fortemente l’efficacia degli interventi di controllo e le relative azioni gestionali, con le inevitabili ricadute negative che ne conseguono sulle specie sensibili interessate come ad esempio galliformi e lagomorfi. A tale proposito, la Confederazione Cacciatori Toscani ritiene necessaria la riapertura di un tavolo di confronto con la Regione Toscana e i vari soggetti interessati, finalizzato a chiarire e superare alcune incomprensibili rigidità espresse da ISPRA già da tempo evidenziate anche da numerosi ATC Toscani.