Giorni difficili quelli che stiamo attraversando per le conseguenze restrittive e sanitarie di una pandemia che ormai da un anno sta condizionando la nostra vita e la nostra quotidianità. Nonostante tutto, l’impegno sui principali problemi afferenti alla nostra passione, va avanti. Nei giorni scorsi, l’assessore Stefania Saccardi, ha ribadito con forza, tra le tante questioni aperte, l’esigenza di accelerare il percorso di revisione del Regolamento attuativo alla Legge Regionale sulla Caccia n.48/R del 05/07/2017.
Una decisione che condividiamo e che in verità, abbiamo in più occasioni sollecitato anche nelle scorse settimane. Questo passaggio, non deve essere inteso dai cacciatori, come uno dei tanti processi burocratico amministrativi, che riguardano la normativa. Al contrario, si tratta invece di migliorare ed attualizzare, uno strumento fondamentale che va a determinare nello specifico, aspetti anche di dettaglio che riguardano la caccia pratica e più in generale la gestione faunistica e gli ATC. La gestione finanziaria degli ATC, le regole sulla caccia di selezione e in braccata per gli ungulati, la gestione degli Istituti faunistici pubblici, delle Aziende Faunistico Venatorie e Agrituristico venatorie, gli appostamenti fissi e la gestione dei richiami vivi, sono solo alcuni degli aspetti che andranno attentamente affrontati.
Oltre a ciò, sono anche altri i temi urgenti sul tappeto. Il nuovo DPCM approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ripropone la necessità di aggiornare e reiterare l’attuale Ordinanza n.117 del 05 dicembre 2020 emanata dal Presidente della Giunta Regionale Eugenio Giani al fine di dare continuità ad importanti scelte e alla certezza del diritto, su alcuni punti qualificanti riguardanti la nostra attività. In particolare ci riferiamo ad attività da svolgere nella classificazione di “zona arancione” relativi agli interventi di controllo all’interno dell’ATC, per le attività di allenamento ed addestramento dei cani e la caccia di selezione. Infine, ma non per secondaria importanza, riteniamo necessario individuare tutte le soluzioni per superare il “vulnus” introdotto dalla sentenza della Corte Costituzionale n°21 del 14 gennaio 2021 per quanto attiene le abilitazioni sul controllo faunistico in art. 37 per gli iscritti ai registri regionali per la caccia in braccata. Un aspetto di interesse comune anche con il mondo agricolo che dovrà essere risolto con urgenti vie preferenziali, dato anche l’avvicinarsi del periodo stagionale di massima esposizione al danno per diverse produzioni agricole di qualità.