Tutti coloro che in questi anni hanno avuto modo di conoscere il lavoro svolto dalla Confederazione Cacciatori Toscani per rappresentare con competenza e rigore tecnico-scientifico, le istanze del mondo venatorio Toscano, avrà sicuramente e in più occasioni osservato quanta importanza è stata conferita al tema della conoscenza scientifica e della raccolta dati. I cacciatori più distratti, ci hanno talvolta schernito o criticato per questo tipo di approccio ai problemi in quanto, a loro parere, le battaglie, soprattutto quelle legate ai Calendari Venatori, ai tempi di caccia ed alle specie cacciabili, si vincono facendo la “voce grossa” o esercitando politiche rivendicative aggressive e muscolari nel confronto istituzionale.
Il populismo ed il qualunquismo rivendicativo, non hanno mai fatto parte del bagaglio culturale della CCT e delle sue associazioni aderenti. Al contrario, da tempo è maturata sempre di più la convinzione che per battere i nostri detrattori e sconfiggere l’aggressione culturale di un certo mondo animal/ambientalista anticaccia, di cui troppo spesso continuiamo a scontare gli effetti, occorreva attrezzarci proprio sul piano oggettivo della scienza e della conoscenza attraverso la forza dei dati. La capacità di rispondere con la solidità delle argomentazioni e dei numeri inconfutabili ai continui attacchi messi in campo, a tutti i livelli, da coloro che ormai da tempo, sperano di ridurre al lumicino i nostri calendari e con essi l’attività venatoria.
Una inversione di tendenza politico e organizzativa, che ha avuto ed ha tutt’oggi bisogno di maggiori investimenti economici e professionali. Si può e si dovrebbe sicuramente fare di più! Dall’esperienza maturata è però evidente come battaglie importanti che ci hanno visti protagonisti anche in Toscana quali la difesa del prelievo venatorio della beccaccia, dei turdidi, del moriglione, della pavoncella e del mantenimento in pre-apertura del prelievo della tortora selvatica, sono state supportate e in larga parte vinte, grazie al contributo ed all’apporto degli studi e delle ricerche scientifiche prodotte dal mondo venatorio. Per queste ragioni, è nostra intenzione andare avanti decisamente su questa strada.
La CCT, nonostante le limitate risorse disponibili, ha sviluppato e supportato nel tempo, particolari esperienze e progetti che riteniamo debbano oggi essere considerati un patrimonio di tutti i cacciatori, o almeno, di coloro che non intendono rassegnarsi mentre fuori tutto si trasforma. Oggi, vogliamo raccontare con un breve ma significativo video, il lavoro che alcuni appassionati e tecnici qualificati, stanno portando avanti da alcuni anni nel Centro Ornitologico denominato “Malpascso”, in provincia di Grosseto. Una realtà pulsante nel cuore della Maremma che ha saputo accreditarsi, non solo come luogo di conoscenza e ricerca ma anche come riferimento per le scuole, per i giovani e per tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dell’ambiente e della fauna senza dogmi o preconcetti (Fonte: CCT).