La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane redige una nota informativa sulla procedura di infrazione dell’UE sugli impianti di cattura per l’approvvigionamento dei richiami vivi.
1) La Commissione invia allo Stato membro una Lettera di messa in mora con la quale contesta gli addebiti ed insieme invita lo Stato a presentare le sue “osservazioni” entro un termine (normalmente due mesi).
2) La Commissione, nel caso in cui lo Stato non replichi o risponda con difese ritenute insufficienti, emana un Parere motivato. Con quest’ultimo, la Commissione specifica le infrazioni che si ritengono commesse, adduce gli elementi di fatto e di diritto che sostengono la contestazione e ingiunge allo Stato di porre fine alla violazione entro un termine variabile, stabilito a seconda della gravità e della complessità del caso.
3) Se entro il termine stabilito lo Stato non si adegua a quanto richiesto, la Commissione può presentare ricorso alla Corte di Giustizia. Si tratta di un potere discrezionale (e non vincolato) della Commissione.
Spetta quindi allo Stato italiano produrre, entro e non oltre i termini previsti, i chiarimenti e le documentazioni richieste dalla Commissione europea per evitare che si passi dalla fase 1) alla fase 2) ed alla fase 3).
Vi terremo informati sull’evolversi della procedura.
Segreteria Nazionale
Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane