Le scelte della Regione Veneto
La Legge statale n. 157/92 all’art. 18 comma 4 stabilisce inequivocabilmente che tutte le regioni italiane devono tassativamente emanare i calendari venatori regionali entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno. Siamo al 13 giugno 2023 e la Giunta regionale del Veneto non ha ancora emanato il calendario venatorio per la stagione venatoria 2023/2024. Le nostre Associazioni hanno più volte sollecitato la Giunta regionale del Veneto (lettere del 6 marzo 2023, 22 marzo 2023 e 24 maggio 2023) ad emanare il calendario venatorio regionale per la stagione 2023/2024, principalmente per due motivi:
– Il primo: sapendo che gli anticaccia sono pronti ad impugnare il calendario venatorio del Veneto, come successo per le precedenti due stagioni venatorie, la Giunta regionale doveva approvare entro marzo 2023, come da noi sollecitato, il proprio calendario venatorio per la stagione venatoria 2023/2024, sapendo che gli anticaccia avrebbero avuto 60 giorni di tempo dalla data di pubblicazione del calendario venatorio sul Bollettino Ufficiale della Regione per impugnare la delibera regionale presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto essendo così costretti a rendere pubbliche le motivazioni del proprio ricorso, permettendo così alla Giunta regionale di porre immediatamente rimedio ai propri eventuali errori e correggere il proprio calendario venatorio entro il mese di maggio 2023.
– Il secondo: con l’emanazione del calendario venatorio regionale in versione definitiva entro maggio 2023 tutti i cacciatori del Veneto avrebbero saputo come sarebbero andati a caccia nella stagione venatoria 2023/2024 e questo prima di essere costretti a rinnovare la licenza di caccia con il relativo pagamento delle onerose tasse di concessione regionale e governativa.
I motivi contestati
Siamo a conoscenza che la Giunta regionale del Veneto, disattendendo quanto previsto dalle normative vigenti, ha più volte effettuato riunioni carbonare alla presenza solo di alcuni rappresentanti del mondo venatorio con i quali ha concordato i contenuti del calendario venatorio che le nostre Associazioni contestano per i seguenti motivi:
1. nonostante le ripetute riunioni carbonare siamo giunti a metà giugno e la Giunta regionale non ha ancora emanato il calendario venatorio per la stagione 2023/2024;
2. coprendosi di ridicolo i dirigenti che fanno parte della “cabina di regia” tentano furbescamente di prendere adesso le distanze da grossolani errori inseriti nella bozza di calendario venatorio presentato in via ufficiosa dalla Giunta regionale il giorno 5 giugno 2023 a Mestre (VE) alla presenza di tutti i rappresentanti del mondo venatorio del Veneto;
3. rasentando il grottesco, la cabina di regia allargata dirama in data 7 giugno 2023 un esilarante comunicato con il quale dichiara di concordare su tutte le parti della bozza di calendario venatorio 2023/2024 tranne che per la chiusura dei turdidi e degli acquatici.
Le contestazioni al calendario venatorio
In realtà, le scriventi associazioni non facenti parte della “cabina di regia” o di accozzaglie allargate, contestano la proposta di calendario venatorio 2023/2024 per i seguenti motivi:
1. la Giunta regionale del Veneto, che dovrebbe dare l’esempio ai cittadini, anche quest’anno non adempie a quanto previsto dalla legge e non rispetta il termine perentorio del 15 giugno 2023 per l’emanazione del calendario venatorio regionale;
2. i dirigenti della fantomatica “cabina di regia” hanno suggerito alla Giunta regionale i contenuti del calendario venatorio con dei grossolani errori che, anche quest’anno, costeranno molto caro ai cacciatori del Veneto;
3. per il terzo anno consecutivo le proposte della fantomatica “cabina di regia” subiranno le conseguenze dei pronunciamenti del Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto che, ci auguriamo di sbagliarci, accoglierà ancora una volta i ricorsi degli animal-ambientalisti falcidiando il calendario venatorio 2023/2024 come purtroppo successo nel corso delle ultime due precedenti stagioni venatorie.
Cabina di regia
Tutti insieme appassionatamente, la Giunta regionale del Veneto e la “cabina di regia allargata”, decidono consapevolmente di prendere i cacciatori del Veneto per il punto di congiunzione tra la schiena e le gambe, predisponendo un calendario venatorio farsa che sarà sicuramente impugnato davanti al T.A.R. del Veneto, addossando ad altri le loro responsabilità, affermando poi che non è colpa loro se quei cattivoni degli animalisti o quei giudici incompetenti annulleranno parte del calendario venatorio del Veneto. Continui pure la Giunta regionale ad organizzare incontri carbonari con i dirigenti della “cabina di regia” che non sono in grado di proporre soluzioni che diano certezze ai cacciatori del Veneto. Ai dirigenti venatori che fanno parte dell’allargamento della “cabina di regia” va tutta la nostra commiserazione per aver scelto di accodarsi all’inconcludente “cabina di regia” per avvallarne le scelte disastrose nella speranza di ricevere in cambio un tozzo di pane o una nomina dentro un comitato direttivo o un’anonima commissione, alla faccia dei diritti dei loro inconsapevoli associati (ACR, CONFAVI, ACV, FCR).