In Piemonte – spiega il presidente regionale di Confagricoltura Enrico Allasia – ogni anno si verificano oltre 1.100 incidenti provocati da fauna selvatica, nella maggior parte da cinghiali”. Negli ultimi trent’anni – come rileva Confagricoltura – i cinghiali sono aumentati di oltre il 400%; le popolazioni di capriolo hanno superato il 350%, quelle di cervo sono salite addirittura di oltre l’800%. Sono aumentati in modo esponenziale anche i branchi di lupi e di ibridi canidi che si stanno avvicinando sempre di più ai centri abitati, come sta avvenendo in Piemonte.
La diffusione della fauna selvatica raggiunge anche ambienti non caratteristici e con un’alta densità di popolazione e quindi non è più compatibile con gli equilibri biologici. “È perciò necessario intervenire con urgenza sulla prevenzione dei danni – dichiara Enrico Allasia – mediante l’utilizzo di metodologie adeguate, con assistenza agli agricoltori e sperimentazione tecnologica, creando una forte sinergia fra ricerca scientifica e gestione con applicazione rapida delle conoscenze acquisite”. Confagricoltura ricorda inoltre come la Corte di Giustizia europea, con una sentenza promulgata lo scorso 10 ottobre, abbia stabilito che la caccia sia ammessa come strumento di gestione delle specie animali protette, come per esempio i lupi, a condizione che siano soddisfatte rigorose condizioni.
Confagricoltura sottolinea, più in generale, la necessità di adeguate politiche di contenimento dei selvatici, a partire dai piani di prelievo selettivo. “Sono interventi – conclude il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – che diventano sempre più necessari anche a seguito dei crescenti danni provocati dai cinghiali alla circolazione stradale, che evidenziano la responsabilità delle amministrazioni pubbliche nel contenimento del fenomeno”.