La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna si è espressa sul ricorso proposto da un uomo contro la Prefettura di Cagliari per l’annullamento di un decreto dell’Ufficio Armi della Questura. Un anno esatto fa quest’ultimo aveva respinto il rinnovo della licenza di caccia e si è arrivati dunque al TAR per dirimere la questione. Che cosa è successo di preciso?
Questa persona è stata condannata nel 1976 a quattro mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale. La condanna penale è stata poi seguita dalla riabilitazione dieci anni dopo, di conseguenza il cacciatore ha ritenuto sbagliata la motivazione con cui è stata negata la licenza. I giudici amministrativi hanno sottolineato soprattutto l’orientamento del Consiglio di Stato, secondo cui la riabilitazione non ha rilevanza per l’applicazione del TULPS.
La resistenza al pubblico ufficiale è uno dei reati per il quale si può impedire il rilascio del porto d’armi in base al testo unico. In questo caso bisogna leggere con attenzione il primo comma dell’articolo 43 della legge (licenza negata in caso di delitti non colposi). Di conseguenza il ricorso dell’uomo è stato respinto dal TAR e il no alla detenzione di armi e munizioni è stato confermato.