E la caccia diventa argomento di battaglia politica-politica oltre che un argomento che mobilita la pubblica opinione. L’introduzione nella legge Comunitaria di un emendamento che permette di posticipare senza limiti il periodo venatorio, aprendo la strada all’abbattimento di specie migratorie protette, vede l’opposizione in aula non solo di Pd e Idv ma anche di un compatto gruppo di deputati del Pdl: trenta parlamentari che si sono schierati ieri contro la caccia no limits, spaccando la maggioranza.
«Non intendiamo legittimare con il nostro voto il cedimento politico di alcuni a una piccola lobby di settore e di 750mila cacciatori. Né, tanto meno, alla loro volontà di sparare indiscriminatamente tutto l’anno e contro qualsiasi specie animale». Oggi, alla maggioranza mancheranno di sicuro i voti di alcuni finiani (tra cui Granata, Perina, Catanoso) come di berlusconiani di osservanza animalista, come Gabriella Carlucci e Santo Versace e di tre ex ministri (Stanca, Lunardi, La Loggia). A quanto pare, però, all’interno dello schieramento di governo, il fronte che si sta schierando contro la caccia tutto l’anno è più vasto: più di una quarantina di deputati, tra cui le ministre Brambilla e Prestigiacomo, si sarebbero riuniti ieri sera per tentare una mediazione.
L’ articolo 43 della Comunitaria permette alle Regioni il posticipo del calendario venatorio, mentre la vecchia versione prevedeva un allargamento tout court, sentito il parere dell’Ispra, in cui sono confluite pokie game le competenze e il personale dell’Istituto Nazionale Fauna Selvatica. Ma nessuno impedisce che l’allungamento dei tempi non arrivi fino all’estate, permettendo una sorta di doppietta selvaggia continua. Allo stesso modo, le Regioni potrebbero sorvolare sul parere non vincolante dell’Ispra. Il voto a Montecitorio di oggi costituisce un punto di svolta della questione caccia. Da una parte, infatti, il passaggio al Senato non permetterà alcuna modifica.
Dall’altra, potrebbe esserci a poche ore dal voto un compromesso politico tra maggioranza e opposizione che porterebbe a una sorta di tregua in quella che – comunque la si metta- è una patata bollente per il governo. Le opposizioni si stanno preparando, pare in maniera una volta tanto compatta, a proporre tre emendamenti: l’eliminazione dell’articolo 43 della Comunitaria per l’inadeguatezza dello strumento scelto nel trattare un argomento come la modifica del regime venatorio; la cancellazione della parte in cui si permette il posticipo della caccia; la definizione di alcuni paletti, in particolare il carattere vincolante del parere dell’Ispra e il limite al 10 febbraio per l’allungamento dei tempi.
Per Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, «l’impianto della legge Comunitaria che allungando i calendari venatori di fatto liberalizza la caccia è inaccettabile per la difesa della biodiversità», è una «vera e propria fucilata ai diritti degli animali». Tutte le associazioni ambientaliste, da Wwf a Fare Verde passando per Legambiente e Lipu, sono impegnate da due giorni in un presidio di fronte a Montecitorio.
Fonte: Terra