Il Parco Regionale Spina Verde, area naturale che si estende sulla fascia collinare a nord-ovest di Como e in buona parte confina con la Svizzera, ha deciso di fare il punto sul piano di contenimento del cinghiale. Si tratta di una serata informativa in programma fra pochi giorni, per la precisione venerdì 1° giugno 2018 presso la sala polifunzionale di Colverde, in località Gironico.
A Via Roma si darà l’informazione più corretta possibile per quel che riguarda il problema rappresentato dagli ungulati, oltre alle soluzioni adottate e i risultati raggiunti e da raggiungere. Il Parco comasco opera sul territorio da oltre due anni, nello specifico da aprile 2016, per contenere i selvatici nell’area protetta: l’attività è stata autorizzata per tre anni dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). L’incontro pubblico è un momento fondamentale a 25 mesi di distanza dall’inizio del piano: l’appuntamento per tutti gli interessati è stato fissato alle 21.
Lo scorso mese di ottobre si era saputo qualcosa di più in merito. In particolare, nei primi 18 mesi di autorizzazione gli esemplari abbattuti erano stati 180. La popolazione era stata quantificata in 500-600 capi, molto più alta rispetto alle stime dell’anno precedente. Per i prelievi ci si affida a cacciatori abilitati che provvedono a smaltire le carcasse dopo l’opportuna eviscerazione.
Quando mi spiegheranno per cosa è servito fare il parco della spina verde, se non vietare la caccia, riempire Como di specie invasive come il cinghiale, e dare un posto agli amici degli amici, e succhiare sovvenzioni regionali.
IO non ne vedo una grande l’utilità.