Dall’Unione Europea un chiarimento in merito al carattere vincolante dei pareri espressi dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale concernenti deroghe e calendari venatori.
Nella babele di normative regionali sulla caccia in deroga, sulla pianificazione dei Calendari Venatori e dei Piani Faunistico Venatori arriva l’Unione Europea a far luce sulla questione della “deregulation” venatoria e sul fatto che i pareri dell’ISPRA siano vincolanti o meno.
Il senatore Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente, ha così commentato l’intervento europeo su quanto accade in Italia in materia di normativa venatoria: “La Commissione Europea fa finalmente chiarezza sul carattere vincolante dei pareri espressi dall’Ispra in materia di deroghe e calendari venatori: mi auguro che le Regioni italiane si adeguino, ponendo fine all’attuale intollerabile giungla normativa che impedisce un’omogenea ed efficace tutela della fauna”.
Aggiunge il senatore, “La fauna è un patrimonio indisponibile dello Stato, un bene comune la cui salvaguardia è un interesse nazionale sancito in Costituzione. Non e’ accettabile che le Regioni, cedendo alle pressioni di pochi, calpestino questo principio decidendo calendari venatori e deroghe ai tempi e alle specie cacciabili in palese contrasto con le esigenze superiori di tutela faunistica”.
Infine conclude Della Seta, “Finora per questo l’Italia ha subito numerose procedure d’infrazione dall’Europa; sarebbe bene che tutto ciò finisse e l’unica via è quella indicata dall’Europa: riconoscere carattere vincolante ai pareri dell’ISPRA, organismo tecnico-scientifico pubblico di assoluta garanzia e autorevolezza”.
Grande soddisfazione per la posizione europea sull’argomento da parte delle associazioni ambientaliste ed animaliste tra cui la LIPU-Birdlife che così ha commentato la notizia, “Per Bruxelles i pareri dell’ISPRA in materia di caccia vanno considerati vincolanti, anche per evitare nuove condanne della Corte di giustizia. Le Regioni si adeguino subito”.
Il nuovo chiarimento è la risposta al quesito posto da Federcaccia sulle dichiarazioni della Commissione Europea nel luglio scorso sull’ISPRA in cui si affermava che «i pareri rilasciati da ISPRA sui provvedimenti regionali in materia di caccia devono considerarsi obbligatori e le Regioni debbono necessariamente uniformarsi”.
La Commissione Europea quindi ha ribadito che “la legge nazionale italiana affida a ISPRA il compito di fornire, in qualità di organo nazionale scientifico e tecnico, le necessarie valutazioni scientifiche e i pareri a tutte le amministrazioni nazionali, regionali e provinciali su una serie di aspetti che riguardano l’attuazione della Direttiva Uccelli. Questo ruolo di ISPRA è fondamentale al fine di assicurare, in tutto il Territorio Italiano, un’attuazione coerente, unitaria e fondata sui solide basi scientifiche della Direttiva Uccelli”.
La Commissione Europea ha quindi espresso grande “apprezzamento per le capacità e l’autorevolezza dell’Istituto, dei cui pareri sia la Commissione europea che la Corte di Giustizia dell’Unione europea hanno finora riconosciuto la validità scientifica e la coerenza con i principi di conservazione della Direttiva Uccelli”.
Inoltre riguardo alla caccia in deroga la Commissione ricorda l’importanza dell’Istituto evidenziando il fatto che in passato l’Italia è stata sanzionata dall’U.E. proprio perche i pareri ISPRA sono stati “sistematicamente ignorati dalle Autorità Regionali”.
Infine, conclude la Commissione Europea, “Riteniamo quindi che, per le Regioni italiane seguire i pareri ISPRA sia un ottimo modo per evitare possibili problemi nell’applicazione della Direttiva Uccelli”.