Il presidente FIDC Massimo Buconi si è rivolto alla Croce Rossa Italiana per chiedere un intervento in merito all’uso del logo dell’Associazione in un commento negativo nei confronti di un cacciatore apparso recentemente su Facebook. Di seguito il testo della lettera inviata al Presidente e al Segretario generale della CRI: Egregio Presidente, mi è stato segnalato da numerosi nostri iscritti, e ha sollevato una comprensibile rabbia all’interno del mondo venatorio, il commento a una notizia postata sulla propria pagina Facebook dal Soccorso Alpino e Speleologico dell’Umbria, relativa all’intervento di soccorso portato a un cacciatore in una zona impervia della regione e nonostante l’impegno profuso dai soccorritori, purtroppo conclusosi con il successivo decesso per l’infortunato, alla cui famiglia va tutta la nostra più sincera solidarietà.
Alla luce di quanto verificatosi stride ancora di più un commento che già spiccava fra altri di analogo tenore negativo – ai quali siamo purtroppo abituati dato il clima di diffuso quanto illogico ostracismo alla nostra attività – perché l’autore ha come immagine del profilo il logo della Croce Rossa Italiana, come potrà verificare personalmente sugli screen shot che allego a questa mia. Non sappiamo – e sinceramente ha poca importanza – se il signor Paolo Sabbatini sia un volontario, un dipendente o sia in qualche altro modo legato alla vostra Associazione, ma sicuramente fa del logo della CRI un uso improprio e che certamente non fa onore all’impegno quotidiano di uomini e donne che con la vostra divisa sono a fianco della cittadinanza e di quanti hanno bisogno di aiuto.
Un lavoro encomiabile, messo ancor più a dura prova in questo periodo di pandemia, che è ben noto e che massimo apprezzamento ha riscosso e riscuote all’interno del mondo venatorio. Ai sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica – ovvero Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità – ci pare che quel commento possa presentare veramente ben poca corrispondenza e quali che siano le personali e pur legittime opinioni del signor Sabbatini mai e poi mai dovrebbero costituire una discriminante, soprattutto nella sua opera prestata con i colori della Croce Rossa. La preghiamo quindi di intervenire per quanto in suo potere per fare chiarezza su questo increscioso fatto, per un senso di equità nei confronti dei protagonisti e del buon nome stesso della Associazione che lei presiede e che per ben altri motivi merita di essere protagonista sui social.