Alla luce di quanto verificatosi stride ancora di più un commento che già spiccava fra altri di analogo tenore negativo – ai quali siamo purtroppo abituati dato il clima di diffuso quanto illogico ostracismo alla nostra attività – perché l’autore ha come immagine del profilo il logo della Croce Rossa Italiana, come potrà verificare personalmente sugli screen shot che allego a questa mia. Non sappiamo – e sinceramente ha poca importanza – se il signor Paolo Sabbatini sia un volontario, un dipendente o sia in qualche altro modo legato alla vostra Associazione, ma sicuramente fa del logo della CRI un uso improprio e che certamente non fa onore all’impegno quotidiano di uomini e donne che con la vostra divisa sono a fianco della cittadinanza e di quanti hanno bisogno di aiuto.
Un lavoro encomiabile, messo ancor più a dura prova in questo periodo di pandemia, che è ben noto e che massimo apprezzamento ha riscosso e riscuote all’interno del mondo venatorio. Ai sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica – ovvero Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità – ci pare che quel commento possa presentare veramente ben poca corrispondenza e quali che siano le personali e pur legittime opinioni del signor Sabbatini mai e poi mai dovrebbero costituire una discriminante, soprattutto nella sua opera prestata con i colori della Croce Rossa. La preghiamo quindi di intervenire per quanto in suo potere per fare chiarezza su questo increscioso fatto, per un senso di equità nei confronti dei protagonisti e del buon nome stesso della Associazione che lei presiede e che per ben altri motivi merita di essere protagonista sui social.