La pratica della caccia è un’attività di lunga tradizione, utile per la difesa della biodiversità i quanto contribuisce in modo sostanziale alla protezione dell’equilibrio tra fauna selvatica e biotopo. La caccia moderna è sostenibile, in quanto viene programmata e praticata secondo criteri specifici, tenendo conto delle esigenze ecologiche, sociali ed economiche. Osservando da vicino la fauna selvatica, i cacciatori offrono anche un prezioso contributo al suo monitoraggio sistematico.
Frollatura e marinatura della cacciagione
Prima di poter essere consumata, la selvaggina necessita di un periodo di frollatura che varia in base alla specie, alla taglia e all’età dell’esemplare cacciato. Si tratta di un processo naturale che rende la carne tenera e sapida. Il sapore della carne diviene più marcato e gustoso grazie all’azione di alcuni microorganismi presenti nell’intestino che, durante il processo di frollatura, penetrano nei tessuti muscolari decomponendone le proteine strutturali, con la conseguente formazione di sostanze che, però, rischiano di diventare nocive qualora l’operazione venga prolungata eccessivamente. Un tempo, la frollatura veniva spesso portata ai limiti dei processi putrefattivi, ma il consiglio è quello di diffidare delle carni eccessivamente frollate. Per frollare un capo di selvaggina occorre, innanzitutto, eviscerare l’animale appendendolo per gli arti posteriori, se si tratta di selvaggina di pelo, o per il collo in caso di selvaggina di penna, e lasciare la carcassa in tale posizione per il tempo necessario.
Occorrono approssimativamente quattro giorni di frollatura per fagiani e beccacce, tre giorni per tordi e anatre selvatiche, due giorni per lepri e pernici, e circa una settimana per i grossi esemplari di pelo. Per prendere familiarità e dimestichezza con le varie specie animali puoi anche ricorrere ai videogame e giochi online, come quelli disponibili su netbet.it, tra cui per esempio Birds on a Wire, Four Fowl Play, Vinci la Gallina, Chicken Drop, Rocco Gallo, Big Bass Bonanza e Wolf Riches, per citarne alcuni. Si consiglia di non sviscerare tordi e beccacce, in quanto il loro apparato digerente durante la cottura si trasforma in una sorta di prelibato paté. La carcassa va scuoiata o spiumata al momento dell’utilizzo.
La grossa selvaggina di pelo ha le medesime modalità di cottura degli animali da macello, con la differenza che la carne viene marinata prima di essere cotta. La marinatura serve a far penetrare nelle carni gli aromi delle spezie e delle erbe prescelte e ad ammorbidire la carne coriacea. Una marinata indicata per la selvaggina è composta da aglio, cipolle, carote, bacche di ginepro, chiodi di garofano, scalogno, sedano, pepe in grani, timo, foglie di alloro, rosmarino, vino rosso o bianco, olio ed una modesta quantità di aceto. Si sconsiglia di aggiungere sale alla marinata, che rischierebbe di far fuoriuscire i liquidi della carne.
Il vino rosso forma una salsa estremamente gustosa, mentre il vino bianco tende a rendere il fondo di cottura meno corposo. L’olio, invece, va a formare una sorta di pellicola protettiva che ostacola l’ossidazione delle carni. Si consiglia di girare spesso la carne nella marinata utilizzando un’apposita spatola e non le mani. Un paio d’ore di marinatura sono sufficienti per le cotolette, mentre per grossi pezzi di esemplari di taglia grande sono necessari almeno cinque giorni. Utilizzando una marinata cotta, con cipolle, carote e scalogno in un fondo di olio caldo, è possibile dimezzare i tempi di marinatura.
Selle, cosce e carré sono parti indicate per la cottura arrosto, nello spiedo ed in forno; addome, petto, spalla e collo sono da preparare in umido ed in salmì; mentre costolette e cotolette si cucinano sulla griglia o, semplicemente, in padella. La selvaggina di penna è adatta alle stesse tecniche di cottura del pollame. Per esaltare il sapore della carne si consiglia di accompagnare la preparazione ad una salsa molto sapida o ad una composta dolce a base di uva, mirtilli, mele o castagne.
Ribette di beccaccini.graxir