Una ricerca effettuata a più mani
Il cambiamento climatico viene associato sempre più spesso a situazioni allarmanti, tirato in ballo come spiegazioni di eventi piuttosto particolari. Nemmeno gli ungulati sono al “sicuro”, come dimostrato dallo studio condotto dall’Università di Sassari insieme alla Provincia di Belluno, la Polizia Provinciale e delle guardie provinciali di Treviso e Vicenza sui camosci del Monte Grappa.
Salute di ferro
Secondo quanto accertato da questa ricerca, la specie in questione avrebbe una salute di ferro e avrebbe modificato le tipiche abitudine proprio per interfacciarsi col cambiamento climatico. Modifiche, poi, che si spiegano anche con la presenza del lupo nella zona. Il progetto che ha portato a queste interessanti conclusioni è partito diverso tempo fa.
Gli esemplari presi in esame
Nello specifico, i camosci sono stati esaminati a partire dall’estate del 2023: si è trattato di 25 camosci del Monte Grappa e 5 lupi. Grazie a collari e GPS, si è capito come la salute degli ungulati sia ottima, tanto è vero che il tasso di moralità è praticamente vicino allo zero. Merito dei nuovi comportamenti, vale a dire la minor frequentazione delle aree a rischio lupo e i nuovi orari delle loro “attività”.