Il gran caldo e la siccità di queste settimane aggravano la conta dei danni da cinghiale sui Colli Euganei. Interi branchi di animali assetati fanno incursione nei campi e nelle principali coltivazioni di stagione alla ricerca di un po’ d’acqua dalle piante: sui Colli Euganei e negli immediati dintorni, ricorda Coldiretti Padova, ne fanno le spese sempre gli agricoltori, nonostante i tentativi di proteggere le coltivazioni con reti elettrificate e allarmi sonori. L’ultimo clamoroso episodio a Baone, sui terreni dell’azienda “Terre Laviche”, guidata dalla giovanissima imprenditrice Alessia Parisatto. «Coltiviamo mais per i popcorn e orzo per la produzione della birra» racconta «e l’anno scorso, proprio per difenderci dai cinghiali, abbiamo installato la recinzione elettrificata.
Ma stavolta i cinghiali sono riusciti ad entrare lo stesso e hanno distrutto tutto. Su una superficie di circa mille metri quadrati coltiviamo una varietà di mais pregiata, ideale per i pop corn, che poi vendiamo direttamente ai consumatori. I cinghiali assetati hanno distrutto tutte le piante di mais che in questi mesi avevamo coltivato con estrema attenzione, vista anche la perdurante siccità. Abbiamo perso tutto il raccolto, vale a dire almeno 5-6 mila quintali di mais da popcorn. In un altro appezzamento coltiviamo orzo per la produzione di birra artigianale locale: anche qui i cinghiali sono entrati e hanno distrutto circa la metà del raccolto.
Hanno passato in rassegna anche il nostro orto, nel quale ora stiamo coltivando per lo più zucche: sarà molto difficile salvare qualcosa. E’ successo tutto in una notte e non abbiamo potuto fare nulla – aggiunge la giovane agricoltrice – nemmeno la recinzione elettrificata ha fermato i cinghiali che probabilmente sono riusciti ad aprirsi un varco in modo da entrare. E’ difficile lavorare in questa situazione, in un attimo tutti gli sforzi di questi mesi sono stati vanificati e abbiamo perso la gran parte del raccolto che costituisce la fonte di reddito della nostra azienda». La giovane Alessia Parisatto ha fondato “Terre Laviche” per avviare produzioni di qualità e ricercate, come il mais per i pop corn, un vero successo nei mercati di Campagna Amica di Coldiretti Padova, ma anche l’orzo per la birra artigianale e gli ortaggi di stagione.
“Non possiamo accettare che le nostre aziende continuino a pagare il prezzo sempre più alto dell’invasione dei cinghiali – sottolinea Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – una piaga che rischia di compromettere l’attività agricola sui Colli Euganei come nelle altre zone di pianura in cui i cinghiali sono ormai una presenza “storica”. Prendiamo atto dell’attività svolta in questi mesi per contrastare la diffusione dei cinghiali e degli impegni assunti dalle istituzioni dopo le nostre continue sollecitazioni.
Ma episodi come questo dimostrano che tutto questo non basta, serve di più, serve un’azione incisiva e veramente efficace per il nostro territorio e servono soprattutto risorse e ristori adeguati per le aziende colpite, per gli agricoltori che nel giro di poche ore perdono il frutto di mesi di lavoro. E non ci sono solo i danni, i cinghiali sono la causa di problemi sanitari come la peste suina che minaccia migliaia di nostri allevamenti e fonte di pericolo per la sicurezza pubblica. A questo si aggiunge l’impatto sull’ecosistema con frane, smottamenti, terrazzamenti distrutti” (Il Mattino di Padova).