Il tema lupo arriva sul tavolo del prefetto di Vicenza, Pietro Signoriello. La Prefettura, sensibilizzata da Coldiretti Vicenza e da alcuni sindaci del territorio, ha così convocato per oggi il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In occasione dell’importante sessione del Cposp in Prefettura a Vicenza, Coldiretti ha consegnato al prefetto Signoriello il documento “La gestione della diffusione del lupo per la salvaguardia delle attività agricole di montagna”, recentemente stilato, alla presenza del questore, dell’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan e dei rappresentanti provinciali di Carabinieri, Guardia di finanza e Carabinieri forestali, del presidente della Provincia di Vicenza, dei sindaci dell’Altopiano, del presidente dell’Unione montana Spettabile reggenza dei Sette Comuni, nonché di rappresentanti della Regione del Veneto, dell’Ispra, dell’Arpav e dell’Ulss7 Pedemontana.
Il report di Coldiretti, elaborato a livello regionale e presentato a tutti i prefetti è chiaro: occorre proseguire il monitoraggio dell’effettiva distribuzione del lupo, facendo confluire le informazioni in un unico database regionale; bisogna coprire al 100% i costi sostenuti dagli allevatori per la realizzazione di sistemi di prevenzione e contribuire alla messa in atto di altri sistemi volti alla maggiore protezione del bestiame al pascolo, garantendo servizi di formazione ed assistenza tecnica alle imprese agricole zootecniche per la realizzazione di tali misure.
“Occorre porre in atto una serie di interventi rapidi ed urgenti – spiega nel corso dell’incontro il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – ed è necessario attivarsi a livello nazionale per l’immediata attuazione del Piano nazionale che comprende, in una logica a scalare, tutte le misure necessarie fino a prevedere il ricorso alla deroga che prevede, su ordinanza delle amministrazioni deputate, previa individuazione dei soggetti abilitati, il controllo numerico della specie”. Il prefetto Signoriello ha dimostrato grande disponibilità ed attenzione per il tema e, su richiesta di Coldiretti, ha confermato che si farà parte attiva per trasmettere il documento elaborato ai ministri dell’Ambiente Costa, dell’Agricoltura Centinaio e dell’Interno Salvini.
“Il problema connesso alla diffusione sulla montagna veneta di branchi di lupi è del tutto evidente. Nei primi anni – aggiunge il direttore di Coldiretti Vicenza, Cesare Magalini – si è pensato alla presenza dei grandi carnivori come ad un fatto, se così si può dire, di natura episodica. In realtà, in particolare per il lupo, la territorialità degli stanziamenti che interessano oramai tutto l’arco della inferiore delle Alpi, fa sì che non si possa prescindere dall’attivazione di politiche di salvaguardia dell’attività economica, in particolare della monticazione in malga”. A quest’ultimo riguardo, il patrimonio delle malghe in Veneto è considerevole ed è in grado di esprimere prodotti caseari di grande qualità. Uno fra tutti l’Asiago, oltre che rappresentare un elemento imprescindibile per la biodiversità nelle aree montane.
Va ricordato che la gran parte delle malghe è pubblica, pertanto una corretta gestione implica la compartecipazione tra allevatori ed amministrazioni, anche nell’affrontare l’emergenza. Il presidente Cerantola, in prefettura a Vicenza con al fianco anche i presidenti di sezione e di zona Coldiretti dell’Altopiano, conclude: “L’attivazione della deroga si profila come soluzione necessaria. Occorre impegnarsi ai livelli di competenza, senza alcun indugio, nei confronti del Governo, al fine di approvare e rendere operativo il Piano di gestione del lupo, che preveda anche la possibilità di contenimento della popolazione alpina”. Ed il direttore Magalini chiosa: “Se si vuole affrontare il problema seriamente, è necessario far tesoro dell’esperienza già vissuta in tutta Europa con i Piani di gestione e di contenimento”.